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Una perla da Luciano di Samosata

Il pericolo dell'ignoranza

Quali sono gli effetti dell’ignoranza sulle azioni umane?

Influisce solo quando siamo di fronte a una carenza di conoscenza necessaria a portare a compimento una specifica azione, non raggiungendo i risultati attesi, oppure c’è dell’altro?

Sentite cosa pensa in proposito Luciano di Samosata.

L’ignoranza è per gli uomini un vero flagello, responsabile di molti dei loro mali.

Essa versa come una nebbia sugli eventi, ottenebra la verità e getta un’ombra sulla vita di ciascuno di noi.

Si potrebbe dire che brancoliamo un po’ tutti nell’oscurità, o meglio, che ci comportiamo proprio come i ciechi, che a volte vanno a sbattere a caso, altre volte scavalcano ostacoli inesistenti: non vediamo ciò che ci è vicino e davanti ai piedi, e temiamo invece di essere intralciati da ciò che è lontano e a grande distanza.

Insomma, in tutte le nostre azioni siamo sempre in procinto di fare un passo falso.

Insomma, il saggio Luciano ci invita a considerare l’importanza di ciò che NON sappiamo, che è grandemente più corposo di quel poco che sappiamo, e che influenza ogni passo della nostra vita.

In questi anni di lavoro come trainer e consulente mi sono reso conto della tendenza diffusa a evitare ciò che non sappiamo, rinunciando a imparare e riparandoci nei rassicuranti porti conosciuti delle cose che crediamo di conoscere adeguatamente.

Questo, ovviamente, non ci aiuta.

Voi cosa ne pensare? Anche secondo voi esiste questa tendenza?

La citazione è ripresa da un librettino dal titolo Come difendersi dalla calunnia.

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Commenti
Claudia 15 Luglio 2011 0:00

Buonasera,
la tendenza di qui si accenna e’ date dalla poca curiosita’ insita negli adulti per natura ;dai bambini spesso vengono un po’ seccati quando devono rispondere ai loro continui :perche?…
spesso li zittiscono perche devono interrompere loro discorsi cosi intelligenti..e pieni di filo logico , con un inizio e una fine .
I bambini saltellano dal perche’ la farfalla vola, al perche il nonno non c’e’ piu….
Gli adulti si “accontentano” di cio’ che sanno , dandosi da soli dei limiti ..hanno un concetto solido della quantita’ di spazio presente nel loro cervello.
Forse e’ questo l’errore …
Per quanto mi riguarda (essendo un esserino piuttosto curioso )
ficco spesso il naso dove non devo e le soddisfazioni , anche professionali maggiori , le ho avute quando riuscivo in qualcosa che non ero il mio campo in quel momento ..
sono giunta quindi alla conclusione che se per caso andro’ in “esaurimento ram” …sovrascrivo i dati precedenti e chissenefrega !
Saluti Claudia

    giovanni 13 Ottobre 2014 0:00

    Bellina la battuta sulla ram! purtroppo però credo che ai bambini forniscano sempre più strumenti per “non” rompere e con domande e con una ricerca in prima persona… se gli regalo la playstation o li muro a guardare i talent smetteranno di scassare gaà dalle generazioni attuali

Paola DL 20 Luglio 2011 0:00

Per esperienza personale posso dire che la mia ignoranza è spesso dovuta ad un atteggiamento di poca intraprendenza mentale, un atteggiamento che mi porta ad essere tranquilla nel conosciuto ed a temere lo sconosciuto. In questo modo non mi lancio nel tentare di approfondire le tematiche che mi si presentano e navigo nelle acque calme di quanto ho già vissuto o appreso. Questo è un atteggiamento che mi auto-limita e che mi conduce ad una continua e mera riproposizione di quanto appreso. Devo ammettere che è uno sforzo quotidiano il ricordare questo e tentare di cambiare atteggiamento mentale…

AM 20 Luglio 2011 0:00

Ciao Paola,
trovo il tuo commento interessante e soprattutto al riparo da meccanismi di difesa.
Sono anche certo che lo sforzo verso il cambiamento darà i suoi frutti. Stai facendo/leggendo qualcosa in particolare per cambiare atteggiamento?
Sono curioso.
A presto leggerti,
Arduino

paola 21 Luglio 2011 0:00

Ciao Arduino,
io non mi do mai limiti alla conoscenza di nuovi saperi e parafrasando il “So di non sapere” vado ad “abbeverarmi” di continuo! Sempre con umiltà e mai per sfoggiare erudizione!
Paola

AM 21 Luglio 2011 0:00

Buon approccio Paola, fa il paio con l’atteggiamento di Claudia.
Non posso che rallegrarmene.
A presto leggerti,
Arduino

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