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Il quotidiano? Una fabbrica

2 Settembre 2011 | di Arduino Mancini Giornali Giornalismo Informazione

La stampa italiana, è noto anche ai non addetti ai lavori, è conciata piuttosto male.

Tirature dei giornali di ogni ordine e grado in calo da anni, difficoltà a neutralizzare l’attacco di Internet e dell’informazione richiesta gratuitamente dal pubblico, reputazione in calo costante.

In un panorama del genere, com’è andato il mese di agosto?

Vediamo ciò che le mie pigre vacanze mi hanno permesso di registrare: per una volta mi limiterò a valutazioni sommarie, che sarei felice di vedere contestate.

Tutti i quotidiani proponevano uno o due libri (dvd o altro prodotto editoriale concettualmente assimilabile) in allegato per settimana: abbastanza per rafforzare la nuova collocazione del quotidiano come mezzo utile a incartare l’allegato (che è quello che davvero interessa l’acquirente).

Spessore e contenuti ridotti al lumicino. Le pagine erano monopolizzate dalla crisi finanziaria che colpiva come un randello i titoli di stato dei risparmiatori, tanto da far dimenticare alle redazioni che esiste una guerra in Libia che ci vede protagonisti attivi (Libia ricomparsa il 21 agosto per annunciare l’estrema difficoltà del regime e il 22 agosto con la notizia di un crollo ritenuto imminente), e da riportare con ritardo i disordini di Londra.

Insomma, una tristezza infinita.

In cuor mio speravo che i giornali avessero compreso che esistono le condizioni per diluire le ferie durante l’anno e offrire al pubblico, anche in agosto, un servizio di informazione degno di questo nome.

Vana speranza: tutti in ferie, in agosto. Come nelle fabbriche degli anni 60.

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Commenti
Mario Casali 5 Settembre 2011 0:00

Ciao Arduino.
Evidentemente non sei lettore di Avvenire; non allega gadgets e non dimentica neppure in agosto la guerra di Libia (e neanche tante altre di cui nessuno parla neppure negli altri mesi).
Ti saluto.

Mario

AM 6 Settembre 2011 0:00

Ciao Mario,
grazie per l’informazione. Effettivamente sono anni che non leggo l’Avvenire, da quando lo trovavo gratuitamente in algergo nelle mie trasferte romane. Lo comprerò e ti saprò dire: spero comunque fosse chiaro che la mia non voleva essere un’indagine esaustiva. Credo comunque che l’eccezione Avvenire non pregiudichi la validità di fondo dell’analisi.
A presto leggerti,
Arduino

Paola Gatto 7 Settembre 2011 0:00

Ciao Arduino. La stampa cartacea risente molto della concorrenza della stampa elettronica, che io seguo di più, ma quest’ultima penalizza senz’altro alcuni articoli di importanza centrale. Ti posso dire che alcune importanti rassegne stampa elettroniche durante il mese di agosto hanno interrotto la loro raccolta di articoli, annullandola del tutto. Di conseguenza l’attenzione normalmente rivolta ai quotidiani internet doveva necessariamente confluire sulla stampa cartacea. Ne consegue che i quotidiani dell’edicola avevano tutta l’attenzione concentrata su di sè insieme alla piena responsabilità di riferire TUTTE le notizie, sia di cronaca, politiche che di iniziative estive. Mi auguro che almeno le redazioni ne abbiano approfittato per mettere in campo le forze precarie del giornalismo, per le quali magari il mese d’agosto avrebbe potuto rappresentare un’opportunità di lavoro preziosissima! Ma dubito che un precario avrebbe ritardato i tempi di elaborazione delle notizie di cronaca e d’attualità…Temo che i motivi siano da ricercare altrove.

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