t post

Vi piace l’immagine di questa ragazza...

15 Settembre 2011 | di Arduino Mancini Pubblicità e marketing

…elegantemente distesa su un’auto sportiva?

Ebbene sappiate che se viveste in Gran Bretagna non potreste vederla perché in quel paese esiste una legge che vieta l’impiego di un corpo femminile (e maschile…) se il prodotto non è direttamente collegato ad esso.

L’immagine di una donna può essere impiegata quindi per calze, biancheria intima e indumenti femminili in genere: comunque in modo che escluda qualunque richiamo alla pornografia.

Niente da fare se volete vendere auto, moto, prodotti finanziari, ecc.

Sareste favorevoli a una legge del genere in Italia?

(No Ratings Yet)
Loading...
Commenti
claire 19 Settembre 2011 0:00

Favorevole??? Direi che sarebbe ora.
Ma non dimentichiamo di essere in Italia, paese dove le donne sono considerate “patonze da far girare”, e non solo da vecchi con gravi patologie mentali, ma purtroppo dalla maggioranza della popolazione maschile.
Vediamo chi avrà il coraggio di farla un giorno o l’altro una proposta per una legge simile in Italia e cosa le toccherà sentirsi dire….

AM 19 Settembre 2011 0:00

Grazie Claire,
sono contento di questo commento. Sia sul blog sia su FB vedo poca attenzione ai temi riguardanti le donne e la loro mercificazione: sia in termini di comunicazione sia in termini di sfruttamento come forza lavoro. Ad esempio, questo articolo è rimasto senza commento, e non solo da parte degli uomini: https://www.tibicon.net/2011/07/licenziare-donne-significa-non-avere-gestione-del-personale.html.
Le donne vogliono davvero cambiare le cose?
A presto leggerti,
Arduino

Anna Maria 20 Settembre 2011 0:00

Sono più che favorevole alla legge! Alla domanda se le donne vogliono davvero cambiare le cose risponderei che siamo ancora poche, tante donne si sono uniformate a quel sistema pensando che agendo in quel modo sono libere, in realtà sempre più improgionate. E’ necessario fermarsi e riflettere e avere il coraggio di rompere schemi enormemente maschili per proprorre la nostra visione, che non è contro, non è prevaricatrice, viaggia accanto e suggerisce un altro modo di pensare, altre idee, da valutare.
Per una società futura, penso migliore.

Bancona 20 Settembre 2011 0:00

beh, quando poi il corpo femminile viene usato per pubblicizzare [pure!] mutande da uomo…

elio 20 Settembre 2011 0:00

Favorevole ad applicare in Italia una legge simile in vigore nel Regno Unito, anche perche’…….pochissime, nel nostro amato paese, sono le pubblicita’ che non coinvolgono il corpo femminile : una su tutte la Nutella!!!!!!!!!!!!!!!!! E comunque, dai vini alle auto……non vedo il nesso con un bel corpo di donna……semmai…..dovrebbe essere abbinato, il corpo femminile, ad un determinato tipo o modello di calze, reggiseno, taillor, rimmel, mascara,rossetto, borsa, soprabito,ombrello, cintura…..ecc…… attinente alla sfera femminile.
Mi sono dilungato……ma credo di essermi spiegato.

AM 20 Settembre 2011 0:00

Certo che ti sei spiegato Elio,
e meno male che un maschietto si fa vivo. Mi piacerebbe continuare questa conversazione con la voce di persone che difendono di un certo tipo di pubblicità, siano esse donne o uomini. Coraggio, se siete favorevoli a mantenere questo modello di pubblicità discutiamone.

Paola 20 Settembre 2011 0:00

Ho più volte non condiviso l’uso che la pubblicità fa del corpo femminile legato al mondo effimero dei beni consumistici… e certe pubblicità le ho anche segnalate a chi di competenza! Per fortuna quasi sempre con esito positivo!
La pubblicità fa guadagnare ed anche tanto, però non credo che questi guadagni debbano provenire da un corpo femminile ridotto a merce di scambio!
Paola

claudia 21 Settembre 2011 0:00

…ma ….
facciamoci una domanda :
perche pur essendo tutti cosi contrari e scandalizzati da tale abbinamento , gia’ dal ’68 condannato da piu parti …
la pubblicita continua imperterrita a proporre sane signorine che presentano questo e quel prodotto non attinente alle parti del loro corpo esposte….?
per come la vedo io : il mondo e’ ancora pensato “al maschile” ; al di la’ delle parole ..questo i pubblicitari lo hanno sondato e tangibilmente provato .
Se gli acquisti associati alla pubblicita’ con la signorina di cui sopra , funzionano e aumentano …
le parole non sono influenti.
Per me questi sono i fatti .
Buona giornata . :o)
Cla

Claire 26 Settembre 2011 0:00

Ho riaperto oggi questa pagina ed ho letto la Sua risposta. L’articolo rimasto senza commento sul licenziamento delle donne non l’ho letto, per essere sincera non sono un’assidua della rete. Mi viene in mente comunque, a proposito, la situazione nell’ufficio dove lavoro, dove sta succedendo, proprio in questi giorni, che una collega rientrata dalla maternità si trova declassata da responsabile di servizio a semplice funzionario, solo ed esclusivamente perchè ha fatto un figlio. Le donne sanno bene quante volte succede. Le donne sanno bene quante volte sentono gli uomini “capi” fare sermoni sull’importanza e sulla sacralità della “famiglia” per poi rinnegare il tutto quando si tratta di dover pagare congedi per maternità, quando si tratta di fare assunzioni, quando si tratta di riaccogliere in azienda una donna dopo un congedo per maternità. Vergognosi!!!
Per quanto riguarda la pubblicità con il corpo delle donne, al di là di tutti i discorsi seri che si possono e si DEVONO fare, mi lasci esprimere la mia opinione……in fondo gli uomini dimostrano il loro “livello” se è sufficiente la vista di una bella donna per convincerli ad acquistare un’auto. Se io dovessi comprare un’auto non la sceglierei in base a chi ci sta languidamente disteso sopra, farei sicuramente altre valutazioni un po’ più tecniche e un po’ meno imbecilli…..e chi ha orecchio per intendere….

AM 26 Settembre 2011 0:00

Ciao Claire,
bentornata su tibicon e grazie per la tua articolata risposta. Rispondo alla tua mail per punti.
Ho 55 anni, una lunga esperienza di organizzazioni e ho visto diverse delle cose che descrivi: ho anche sentito fonti affidabili raccontare di lettere di dimissioni firmate con data in bianco da usare soprattutto in caso di maternità. Per non parlare delle retribuzioni, sulle quali potremmo parlare a lungo (e parleremo in futuro).
Da manager ho preso le distanze da certe pratiche: ho assunto giovani donne senza figli, quando ero AD di Zivago 4 dei miei 5 collaboratori erano donne. Tutte, rigorosamente molto brave: la discriminante erano i risultati, nient’altro.
Da consulente agisco nell’interesse delle aziende per la quali lavoro e questo spesso significa evitare discriminazioni o favorire un trattamento di pari dignità fra donna e uomo.
Tutto questo non per dimostrare alcunché ma per dire che esistono persone, e non sono poche, che cercano di combattere queste forme di discriminazione: anche se questo, apparentemente, significa andare contro i propri interessi.
Per quanto riguarda la pubblicità, non generalizzerei: non tutti gli uomini acquistano un’auto per la foto di una fanciulla “languidamente distesa”. Molti si lasciano attrarre, associano l’auto al desiderio di potenza e di possesso del “gadget allegato”, altri (meno, lo ammetto) fanno valutazioni meno emotive e più tecniche. Sono personalmente convinto che l’immagine femminile sia spesso lo strumento di comunicazione di un’agenzia pubblicitaria a corto di idee. un po’ come il turpiloquio nei film comici.
Ma una domanda vorrei fartela: sei proprio certa che la pubblicità non influenzi anche il pubblico femminile, che può prioettarsi in quell’immagine?
A presto leggerti,
Arduino

PS: se non vai spesso su web e vuoi rimanere in contatto con tibicon puoi iscriverti alla newsletter https://www.tibicon.net/tibimail : è settimanale e puoi cancellarti quando vuoi.

AM 12 Ottobre 2011 0:00

Vi segnalo che a questo link
https://www.tibicon.net/2011/10/secondo-te-questa-pubblicita-ha-senso.html#comments
trovate un post sulla pubblicità che coinvolge il corpo femminile e che potrebbe essere di vostro interesse.
Aspetto i vostri commenti!
A presto leggervi,
Arduino

Lascia ora il tuo commento (* obbligatorio)

Nome *
E-mail *
Sito Web
Commento *