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Il destino nel nome: il caso delle società di rating

7 Marzo 2012 | di Arduino Mancini Management e Smanagement - Storie Storielle Storiacce

Attraverso il nome l’organizzazione deve essere capace di generare con immediatezza le condizioni affinché la transazione (economica nel caso di un’impresa, di altro genere in caso di organizzazioni diverse) che intende avere  con il mercato e/o con il pubblico, trovi terreno favorevole in sede di proposta.

Curioso, a questo proposito, il nome che si sono date le agenzie di rating, organizzazioni che valutano fra l’altro l’affidabilità del debito sovrano e che nell’ultimo anno hanno influito non poco sulle economie, principalmente dei paesi europei: perché se un debitore è ritenuto meno affidabile di un altro paga interessi più salati.

Ecco cosa ho scoperto :

  • Fitch significa puzzola;
  • Moody significa lunatico, di malumore;
  • Standard & Poor’s significa ordinario, medio e povero.

Preparare la vignetta che vi propongo è stato quasi immediato.

La domanda sorge spontanea: perché le tre agenzie si sono date nomi tanto infelici?

La risposta sta forse nel fatto che le tre organizzazioni non hanno, di fatto, la necessità di catturare un mercato: chiunque intenda indebitarsi sul mercato dei capitali deve farsi valutare da almeno una di loro, se non da tutte e tre.

E le vecchie, sane regole di marketing?

Pienamente rispettate: cosa meglio di “la puzzola lunatica rende la classe media sempre più povera” descriverebbe meglio questo momento?

Tu cosa ne dici?

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Commenti
federico 7 Marzo 2012 0:00

Simpaticissima vignetta, ma… Fitch si chiama così perchè fu fondata nel 1913 dal signor John Knowles Fitch. Moody’s ha questo nome perchè la fondò il signor John Moody nel 1909. Standard & Poors risale ai bollettini di analisi economico-finanziaria che il signor Henry Warnum Poor iniziò a distribuire nel 1860 (fu poi suo figlio William, Poor anch’esso, a mettere in piedi una vera e propria agenzia). Più che alle astruse regole del brand, qui merita lasciare la parola ai latini: nomen omen.
ciao

AM 7 Marzo 2012 0:00

Caro Federico,
sono a conoscenza dell’origine dei nomi: per la verità conoscevo quella di S&P, mi sono informato circa le altre due.
Un taglio all’aerticolo andava dato. Tuttavia è interessante notare che, essendo abituate al loro nome e divenuto noto nel tempo, nessuno ha pensato a cambiarlo per via della connotazione negativa. Freu avrebbe lavoro.
Grazie del commento e a presto leggerti.
Arduino

Cristian 7 Marzo 2012 0:00

Caro Arduino,

Giro a te una domanda che mi pongo da un pò di tempo.

Chi valuta la trasparenza, la competenza e l’indipendenza delle cosiddette “Società di Rating”?

Mi pare che alcune delle ultime decisioni prese, soprattutto sulla salute di alcuni paesi Europei e sul Fondo Comunitario, siano perlomeno sospette per modalità e tempi di applicazione.

A pensar male, a volte, ci si prende!

Saluti

Cristian

AM 9 Marzo 2012 0:00

Caro Cristian,
ottima osservazione.
Sulla trasparenza del giudizio e disinteresse delle società di rating tutti nutriamo dubbi.
Buon we.
Arduino

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