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Una strategia per non pagare

23 Marzo 2012 | di Arduino Mancini Storie Storielle Storiacce

Ho trascorso un giorno in aula con un gruppo di imprenditori: la motivazione del personale il tema che mi avevano richiesto di trattare.

Argomento molto sentito, che in uno degli intervalli ha tuttavia lasciato spazio a una discussione sul recupero dei crediti.

Mi hanno raccontato un episodio, che ho descritto nella vignetta che vi presento.

Come gestire furbastri come questi?

Se fossimo persone che si lasciano prendere dalla collera diremmo che vien voglia di sbatterli dentro e buttare via la chiave; ma siamo persone misurate, le quali da questi pensieri non sono neanche sfiorate.

Allora non ci rimane che raccomandare a tutti di non cedere alla fatica e intraprendere azioni legali sempre, anche per piccole somme, perché questa sembra essere l’unica strada per far perdere il vizietto a persone che hanno trasformato una pessima abitudine in una strategia di business.

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Commenti
Marco rovatti 25 Marzo 2012 0:00

Beh, che dire?
Soluzione, semplice, semplice: nell’ordine che facciamo ai nostri clienti (solitamente aziende medio/grandi) che sappiamo a rischio di ritardi biblici di pagamenti, si scrive che la nostra prestazione professionale deve essere onorata anticipatamente, ovvero 5 giorni prima che il corso/consulenza abbia inizio.

Il cliente ti dice che per le loro “policy” aziendali (ma andate tutti a ranare) il pagamento è tassativamente fisso a 30 o 60 o 90 giorni. E tu ti alzi dal tavolo, tendi la mano, sorridi e (se hai coraggio) dici: “il mio studio ha solo clienti intelligenti”.
NON ci sono alternative. Se invece te la fai addosso, pensi che così non fatturerai nulla a nessuno, andrai a gambe all’aria, il concorrente ti fotte e via dicendo, allora, stai zitto, fattura secondo “policy”, frigna in banca, lamentati con amici e parenti e assicurati che le cose non cambieranno mai. O no? 🙂

AM 27 Marzo 2012 0:00

Ciao Marco,

scusa se rispondo ora ma ieri un piccolo inconveniente tecnico me lo ha impedito.

Le dimensioni di tibicon (e aggiungerei anche il modo di lavorare) non sono tali da affrontare il Cliente di grandi dimensioni, ragione per la quale non riscontro i problemi che tanto efficacemente descrivi.

Debbo anche dire che quando il Cliente tende a vivere il rapporto come sbilanciato dalla sua parte perché lui governa il flusso di denaro fatalmente vengono meno le condizioni per fare un buon lavoro.

Solo fortuna? Forse.

Tuttavia fatico a indicare una strategia diversa da quella che tu segui.

Grazie e a presto leggerti.

Arduino

Barbara L.Bix 28 Marzo 2012 0:00

Il recupero del credito vantato e’ sempre un problema, per colpa delle procedure legali lunghe e costose. Se poi il debitore non ha proprio soldi, anche se alla fine il giudice ti da ragione, hai comunque speso piu’ di quello che hai recuperato (a volte niente).
Se sei una azienda magari devi effettuare queste procedure legali per mettere a perdita il credito, ma devi mettere tra le spese anche l’antiacido per il tuo stomaco.
Barbara

Alessandra 19 Ottobre 2012 0:00

Per i debiti non saldati verso le Banche (o saldati anche con un solo giorno di ritardo) esiste l’iscrizione al CRIF. Sarebbe utile un Organismo analogo anche nelle contrattazioni tra privati. In questo modo i furbetti sarebbero iscritti in una “lista nera” a scapito della loro immagine e delle loro future contrattazioni.

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