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Quando la riduzione dei costi tocca le auto aziendali... che dolore!

9 Maggio 2012 | di Arduino Mancini (S)management delle Risorse Umane - Vendita e Forza vendita

Questa vignetta rappresenta una situazione che ho seguito personalmente quando lavoravo in azienda come manager delle vendite.

La domanda che ti faccio è la seguente:

ti sei mai inbattuto inuna situazione simile?

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Commenti
Roberto 15 Maggio 2012 0:00

quanti commerciali si prendon discopatie da paura perche’ voglion sfoggiare la tedesca di turno invece di star rilassati sulla svedese/francese/italiana di turno.

e gli ortopedici che non passan nemmeno piu’ dal via: “ma lei fa 40000 km all’anno con quella macchina li ??? senta, prenda sto cuscino da 50 euro da usare in macchina, e quando riesce passi a volvo”

Cesare 26 Ottobre 2014 0:00

L’automobile aziendale è più cose nello stesso tempo:
– uno strumento di lavoro; in quanto tale andrebbe scelta quella più adatta alle percorrenze e a quante persone in media devono usarla, con un occhio ai consumi e ai costi di manutenzione;
– uno status symbol per le persone. ma attenzione, anche per l’immagine aziensdale: puàò darsi che in certi contesti l’automobile dei venditori (o di chi incontra i clienti) debba essere di prestigio per trasmettere un messaggio di solidità finanziaria (ma senza esagerare, se no il messaggio è di eccessiva floridità)
– un benefit, anche fiscalmente parte della retribuzione concordata.
Una gestione ottimale delle risorse tiene conto di queste tre cose; una gestione veramente saggia evita anche di nmandare messaggi discordanti tanto all’interno quanto all’esterno dell’azienda.
Personalmente, se non ci sono accordi ad personam che lo impediscono, credo che solo chi la usa davvero per lavoro la maggior parte del tempo dovrebbe avere un’auto aziendale: per gli altri dovrebbero essere disponibili in pool, da prenotare per tempo e usare quando serve, e al limite noleggiarne una occasionalmente, senza dimenticare che esistono anche i treni.

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