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Fai attenzione!

Conosci la clausola anti-rilancio?

Post aggiornato il 24 marzo 2020

 

Oggi voglio parlarvi di un fenomeno che mi dicono stia sempre più prendendo piede: la richiesta di un aumento di stipendio o di una promozione all’interno dell’organizzazione per la quale si lavora, quando si ha già in mano un impegno all’assunzione da parte di un’altra impresa.

Di cosa si tratta?

Prima di entrare nel merito è bene ricordare brevemente i due contratti che disciplinano solitamente il rapporto fra cacciatore di teste e azienda cliente:

  1. nel primo caso il contratto base prevede un anticipo al conferimento dell’incarico, una parte del compenso convenuto alla presentazione del candidato e il saldo al suo inserimento in azienda. Se il candidato non supera il periodo di prova il cacciatore di teste ripete la selezione gratuitamente;
  2. esiste poi il contratto definito come success fee, in base al quale il cacciatore di teste è ricompensato solo se il candidato è assunto e supera il periodo di prova.

Ebbene sembra proprio che succeda sempre più spesso che il candidato, firmato l’impegno all’assunzione, riesca a ottenere migliori condizioni nell’azienda per la quale lavora, nella quale finisce per rimanere.

È chiaro che per chi si è impegnato ad assumerlo e per l’head hunter tutto questo rappresenta un costo rilevante, poiché molte energie e risorse sono state impiegate per arrivare all’impegno all’assunzione: energia e risorse che vanno in fumo con il rifiuto.

Appare evidente che la crescita del fenomeno dà corpo al sospetto che il candidato in molti casi desideri generare l’opportunità alternativa solo tornare nell’azienda per la quale lavora sventolando l’impegno all’assunzione e dicendo: e adesso cosa mi date per non lasciarmi andare?

E poiché “ccà nisciun’è ffess”, Clienti e cacciatori di teste sembrano intenzionati a correre ai ripari inserendo nell’impegno all’assunzione una clausola risarcitoria a favore dell’azienda, una vera e propria clausola anti-rilancio commisurata alle risorse effettivamente impiegate e tale da dissuadere il candidato dal firmare un impegno a cuor leggero.

Insomma, se hai problemi all’interno dell’organizzazione il mio suggerimento è quello di chiarire la tua posizione e le prospettive di carriera prima di lanciarti in machiavelliche manovre, che potrebbero presentare molti rischi.

E magari evitando figure come quella rappresentata nella vignetta.

PS: se stai per cambiare lavoro occhio a cosa firmi. Mi risulta che la clausola anti-rilancio circoli in molte bozze di lettere di impegno e se per caso il cacciatore di teste l’ha inserita e si è dimenticato di avvertirti…

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Trovi il post anche nel libro Palmiro e lo (s)management delle Risorse Umane – Tattiche di sopravvivenza aziendale.

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Commenti
RicoFede 18 Gennaio 2013 0:00

Onestamente, se decido di cambiare azienda, non c’è rilancio che tenga! Anzi, considero il rilancio una dimostrazione della poca considerazione nei miei confronti da parte dell’azienda.
Provo a spiegare: se valgo un rilancio oggi che ti comunico la mia decisione di lasciare l’azienda significa che lo valevo anche ieri, e il giorno prima, e il giorno prima ancora…Mi domando da quanto tempo questa azienda sottostima il mio valore? Posso accettare di continuare a lavorare per una azienda che non mi ha riconosciuto quello che oggi è disposta a darmi??

AM 20 Gennaio 2013 0:00

@RicoFede. Persona saggia. A presto leggerti, Arduino

Elisa 25 Ottobre 2016 0:00

Articolo molto interessante. Ma la domanda è: se ho firmato una lettera di impegno (che non riporta particolari clausole) con la società che mi ha selezionata grazie al lavoro dell’head hunter e poi cambio idea, cosa succede?

L’azienda che vuole assumermi può chiedermi il risarcimento per la success fee che pagherà all’headhunter o questa sarà pagata solo dopo il superamento del periodo di prova e quindi non mi chiederebbero nulla?

    AM 30 Ottobre 2016 0:00

    Ciao Elisa,
    domanda tecnica.
    Se anche questo fosse un blog che dispensa suggerimenti di natura legale, e non lo è, fossi in te porrei le domande a un legale specializzato: il testo della lettera potrebbe contenere insidie non immediatamente visibili agli occhi di un profano.
    In bocca al lupo per il futuro.
    A presto leggerti,
    Arduino

    PS: rispondere a un commento che comincia con “Articolo molto interessante. Ma la domanda è:… ” non è stato semplice.

Stefano 17 Dicembre 2017 0:00

Anche senza clausola anti-rilancio l’azienda dove si sarebbe dovuti andare ma non si va potrebbe chiedere il risarcimento per responsabilità precontrattuale (art 1337 codice civile).
Che poi riesca ad ottenerlo è un altro paio di maniche, pero’ il rischio c’è.

AM 19 Dicembre 2017 0:00

Ciao Stefano,
punto interessante del quale ignoravo l’esistenza.
Hai episodi da raccontare, in merito?
Grazie e a presto leggerti.
Arduino

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