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Quando il treno cambia i connotati del Cliente

8 Gennaio 2013 | di Arduino Mancini Management e Smanagement

Il 23 dicembre dello scorso anno mi trovavo sul treno che da Milano porta a Mestre, per raggiungere Belluno, dove avrei trascorso il Natale.

Assalito dai morsi della fame mi recai al bar, subito dopo la partenza.

Avevo davanti a me solo due persone; a servire un volenteroso ragazzo che si dava molto da fare sia per servire e sia per proporre.

Al momento di pagare il conto, il bravissimo giovane si trovava costretto a compilare la ricevuta che potete vedere nell’immagine.

Come?

A mano.

A fine turno il malcapitato sarebbe stato chiamato a redigere un documento riepilogativo dell’incasso complessivo.

A mano.

Fatti due conti, occorrevano non meno di cinque minuti (escludendo ovviamente il tempo necessario a scaldare il panino, se previsto nell’ordine) per servire un solo cliente.

Perché non dotare il bar di un banale registratore di cassa?

Ci ho pensato un po’ e ho fatto alcune considerazioni:

  • il Cliente non può abbandonare il treno per cercare un altro bar;
  • le persone che viaggiano in treno non hanno fretta, almeno fino a quando non ci si approssima alla stazione di arrivo;
  • la persona addetta alla ristorazione è pagata per il turno, qualunque cosa faccia. La compilazione manuale di uno scontrino fiscale non è fra le cose più motivanti che una persona possa fare? Evidentemente la motivazione del personale, in questo caso, non è ritenuta in grado di incidere sul fatturato.

Se tutto questo è vero ed è anche vero che gli errori nella compilazione di scontrini sono piuttosto contenuti, com’è ragionevole credere, è evidente che l’unico ad avere un reale vantaggio dall’adozione del registratore di cassa sarebbe il Cliente, che passerebbe meno tempo in coda, buona parte del quale speso a ironizzare sulla società di gestione dei servizi di ristorazione.

Ma evidentemente, questa, non è per tutti una ragione sufficiente per fare degli investimenti.

PS: € 6.10 per una bottiglietta d’acqua e un toast. Un toast che mi è rimasto sullo stomaco, e non solo per il prezzo.

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