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A chi appartiene il futuro

24 Febbraio 2013 | di Arduino Mancini Creatività e innovazione

Si vota (o si sarà votato, quando leggerai questo articolo) per il rinnovo del Parlamento e per alcune regioni, alcune delle quali decisive anche per la composizione delle due camere.

Insomma, un voto molto importante.

Sono profondamente convinto che usciremo dalla difficile situazione nella quale ci siamo cacciati recuperando valori che sembriamo aver perduto e abituandoci al confronto sulle idee, senza essere schiavi di logiche di schieramento.

Quale atteggiamento tenere? Ti propongo la lettura di questo breve passo.

Il futuro non appartiene a coloro che si accontentano dell’oggi, che sono apatici verso i problemi comuni e verso il prossimo, timidi e paurosi di fronte alle nuove idee e ai progetti audaci. Apparterrà piuttosto a coloro i quali sanno mescolare passioni, regione e coraggio impegnandosi personalmente negli ideali e delle grandi iniziative della società americana. Apparterrà a coloro i quali capiscono che la saggezza può nascere soltanto dal cozzo di idee contrarie, dall’espressione appassionata di convinzioni profonde e avverse.

Se vogliamo appropriarci di un futuro migliore dobbiamo imparare a creare le condizioni per generarlo.

Cominciamo subito?

Le parole che hai letto sono di Robert Kennedy e sono tratte dal libro Il sogno spezzato.

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Commenti
Claudina 27 Febbraio 2013 0:00

Fantastico passo! Non si può che condividere e impegnarsi per appropriarsi di “questo” futuro. Domani sarà la volta buona che “dal cozzo delle idee contrarie o dall’espressione di convinzioni profonde e avverse” nascerà la saggezza? Lo spero tanto e farò il possibile per diffondere questo pensiero, ma mi chiedo anche se è sufficiente tutto questo. Nella nostra società sono tanti gli apatici, come anche i presuntuosi e chi si gongola di autoreferenze. Come si fa a “recuperarli”? Non si possono di certo “eliminare” come la posta…e il loro esistere ci porta purtroppo i “guai” che dobbiamo affrontare tutti i giorni. Salutoni

tiziana 28 Febbraio 2013 0:00

Ho letto effettivamente questo articolo solo ora, e ho votato domenica scorsa.
Dopo dieci anni, più o meno, in cui non ho esercitato questo diritto, perchè non trovavo un candidato in cui riporre la mia fiducia, ho voluto dire la mia.
Ho votato per il cambiamento, stanca di vedere le solite facce che ci prendevano per i fondelli, spero che ora qualcuno abbia veramente il coraggio di cambiare le cose, lo spero sopratutto per il futuro dei nostri figli.

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