t post

Che buona la pasta

1 Febbraio 2013 | di Arduino Mancini Pubblicità e marketing
play-sharp-fill

 

Ecco cosa mi è venuto da pensare guardando questo spot, nel quale la pasta conquista prepotentemente la sua centralità.

Perché?

Il testimonial, uomo, ci evita la stantìa associazione pasta-donna-famiglia con la quale la Barilla ci bombarda da anni; inoltre, ringrazio sentitamente per aver tenuto lontane le facce di ceralacca che ci ricordano l’uomo di superficie di Vittorino Andreoli: vedere in TV ogni tanto il volto di una persona “normale” riscalda il cuore.

Sapiente, da un punto di vista di comunicazione, l’uso degli ingredienti per il condimento, che finiscono per perdere via via importanza per lasciare la scena all’unica, vera protagonista.

La pasta De Cecco.

Una testimonianza di come si possa fare della ottima comunicazione con budget limitati.

Bravissimi!

(No Ratings Yet)
Loading...
Commenti
Franco 3 Febbraio 2013 0:00

Anche a me ha colpito molto questo spot, che rimette al centro della comunicazione prodotto e aspetti “tecnici” in sostituzione dei più evoluti concetti legati a emozioni, esperienze e valori…

AM 3 Febbraio 2013 0:00

Caro Franco,
hai ragione. Tuttavia ti confesso che un buon piatto di pasta è per me così emozionante… 🙂
A presto leggerti,
Arduino

claudia 3 Febbraio 2013 0:00

Aggiungo una nota di colore. . ho avuto la fortuna di andare in Abruzzo dove in un posto che mi pare si chiamasse Fara filorum o li vicino si trovavano gli essiccatoi di questa pasta . . un posto meraviglioso immerso nel verde Abruzzese con un torrente di acqua trasparente li vicino si. .la pubblicità e nuova .piacevole e semplice . .ha passato bene il messaggio senza cadere nello scontato . .

Ilaria 5 Febbraio 2013 0:00

Concordo con voi, cioè apprezzo il comune personaggio maschile però a me, quella pubblicità non piace, mi verrebbe da dirgli: la pasta sarà importante ma, scondita mangiatela tu!

    AM 6 Febbraio 2013 0:00

    @Illaria. Beh, con un filo d’olio e grana…

claudia 6 Febbraio 2013 0:00

x @Ilaria , attenzione , il messaggio non e’ che la pasta e’ cosi buona che la puoi pure mangiare scondita;
l’attore si adegua a produrre un condimento con cio’ che ha in casa e anche se magari la ricetta prevede determinati ingredienti , lui si arrangia ..il messaggio e’ : la pasta e’ cosi buona che la puoi condire con quello che hai in casa , ottenendo un ottimo risultato .

Ho notato poi che nessuno ha fatto caso ad una frasetta alla fine che passa evidentemente in secondo piano , ma che a me invece e’ rimasta nella testa : quando la guardi non bolle mai .
Ho fatto un po di ricerche ed e’ un vecchissimo proverbio che si usava a partire dalla Russia , arrivando fino a Napoli .
E’ una frase che mi ha quasi stregato … forse perche ho provato molte volte questa sensazione , della dilatazione del tempo ..
più hai premura e aspetti qualcosa e più avrai la sensazione che il tempo in sealta nopn passi

Non male he ?
dall’acqua che non bolle e la pasta scondita alla dilatazione del tempo …
che viaggio !!
Saluti

Ilaria 6 Febbraio 2013 0:00

Filo d’olio e formaggio, buona! Per Claudia hai ragione di tutto, come dicevo concordo con voi ma, solo perchè mi avete fatto riflettere con la vs analisi, però di primo impatto “istintivamente” tutt’ora io ho quel pensiero. Ieri sera ho visto la nuova pubblicità della Barilla, decisamente più scontata, non innovativa, però mi mette più fame, mi mette voglia di un piatto di pasta e quindi al supermercato mi verrà di comprare quella perchè l’associo alla sensazione del buon piattino che ci verrà. Non voglio contraddire ma solo mostrare un opinione diversa che dice: si ho visto subito la novità e l’ho apprezzata ma, alla fine non su tutti la De Cecco arriverà a segnare il punto. La frase finale l’ho notata, mi piace di per se ma non in quel contesto perchè anche in questo caso istintivamente ho pensato che la loro pasta è più lunga delle altre ed io sono sempre di corsa!

tiziana 6 Febbraio 2013 0:00

Alla nota di colore di Claudia vorrei aggiungere che esistono tre tipi di pasta prodotte nello stesso paese che si chiama Fara S. Martino: una è la De Cecco, la seconda è la Delverde (che un tempo mi pare si chiamasse propario pasta Fara) e la terza forse è ancora più buona non l’ho ancora assaggiata, è la Cocco una pasta trafilata in bronzo di tipo artigianale.
Se avete la fortuna di abitare in una città dove si trova un punto macrobiotico, fateci un salto ed assagiate la pasta che hanno loro, è infinitamente superiore a tutte quelle in commercio in Italia ed hanno anche altri prodotti decisamente molto buoni ma sopratutto con il “certificato di nascita” come lo chiamo io, cioè la provenienza sicura. Per finire lo spot in questione è veramente carino, mi ha colpito molto nella sua semplicità, a differenza di Ilaria a me è passato il concetto che la pasta è buona a prescindere dal condimento che usi. Buon appetito a tutti dato che è ora di pranzo, Tiziana

Ada Cannaviello 4 Giugno 2013 0:00

A me lo spot piace perché, in tempi di crisi, ci riporta alla sostanza e alle cose fondamentali (la pasta buona): per tutto il resto, si ricorre alla fantasia che è la risorsa nazionale per eccellenza. A me piace la pasta di Libera Terra (sarà il profumo…) l’ho scoperta durante una trasferta di lavoro.
Buona giornata a tutti
ada

AM 4 Giugno 2013 0:00

Beh Ada, dacci qualche info in più.
Noi di tibicon siamo tutti buone…forchette!
Buona serata e a presto leggerti! Arduino

Lascia ora il tuo commento (* obbligatorio)

Nome *
E-mail *
Sito Web
Commento *