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La retroattività della virtù

9 Marzo 2013 | di Arduino Mancini Fare il (e la) leader, che fatica… - Pensiero del mattino

 

 

È morto Hugo Chavez, presidente del Venezuela.

Come potrai leggere da Wikipedia, egli è stato uno di quei personaggi la cui azione non ha certo generato unanime consenso: né, peraltro, egli ha mai dato la sensazione di cercarlo.

Come ha commentato il mondo la sua morte?

Sentir prevalere il cordoglio di fronte alla morte è cosa comune, altra è ascoltare l’elogio di persone da sempre critiche verso la persona e lo stile di leadership.

Questo mi ha fatto pensare che Ambrose Bierce, per il quale un epitaffio è una “iscrizione tombale che dimostra chiaramente come le virtù acquisite con la morte abbiano effetto retroattivo”, potesse avere ragione.

Tu cosa ne pensi?

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Commenti
Tiziana 20 Marzo 2013 0:00

Io penso che non è necessario elogiare le persone di cui non abbiamo mai avuto alcuna stima o ammirazione solo perché sono morte.
Questa condizione non cancella quello che in vita abbiamo prodotto e le persone che siamo stati.
Questo è il mio pensiero generalizzato dato che non conosco Hugo Chavez nè come uomo nè come politico

AM 20 Marzo 2013 0:00

La morte di Chavez è stata solo l’occasione per parlare dell’atteggiamento buonista che coprire di giudizi positivi sempre e comunque chi viene a mancare.
Credo che la valutazione sull’operato delle persone non debba essere falsato dalla vita, dalla morte o dallo stato di salute.
Grazie e a presto leggerti.
Arduino

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