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Sappiamo quasi niente di poco

28 Marzo 2013 | di Arduino Mancini Capitale intellettuale, Proprietà Intellettuale

Sfogliando La legge di Murphy mi è balzato all’occhio un pensiero di Arthur Bloch, secondo il quale…

…un esperto è una persona che sa sempre di più su sempre di meno, fino a sapere tutto di nulla.

Un’affermazione che mi ha fatto sorridere al pensiero di certe persone ansiose di mostrarsi sempre preparate su ogni argomento che affrontano, anche il più disparato; ma che mi ha fatto riflettere sul fatto che la crescente accessibilità all’informazione ci spinge ad occuparci di molte più cose che in passato, rimanendo comunque in superficie.

Fino a sapere quasi niente di poco.

Hai anche tu la stessa sensazione?

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Commenti
Massimo 1 Aprile 2013 0:00

Bloch…non Block.
Comunque stimolante.

    AM 4 Aprile 2013 0:00

    Fatto. Grazie e a presto leggerti!
    Arduino

Cristian 3 Aprile 2013 0:00

L’esperienza si riassume con la somma di tutti gli errori che abbiamo commesso durante il nostro cammino; a questo punto sorge spontanea una riflessione:

Un grande esperto, allora, è una persona che ha sbagliato tantissimo!

Riallacciandomi all’introduzione di Arduino sul libro di Bloch, l’associazione fra errori e dispersione è automatica; più l’esperto cerca di ampliare il campo delle conoscenze (esperienze) più è grande il rischio che commetta nuovi errori, da cui il “Grande Esperto” una sorte di tuttologo del nulla.

Un abbraccio

Cristian

arduino 3 Aprile 2013 0:00

Potremmo dire che l’esperto è uno che ha imparato a sbagliare, anche contenendo il rischio dell’errore che sa di poter commettere; sa percorrere sentieri nuovi, sa valorizzare l’informazione (anche e soprattutto quella che contraddice i presupposti iniziali), non indaga mai per confermare ciò che pensa.
Si diventa esperti quando si impara ad imparare.
Pensa, Cristian, quanto siamo lontani dal saper costruire conoscenza noi che tendiamo a colpevolizzare l’errore.
Impareremo?
Bah…
Grazie per gli stimoli.
A presto leggerti,
Arduino

Tiziana 5 Aprile 2013 0:00

Per me l’esperto è sempre stato colui o colei che conosce molto bene “qualcosa”.
E non è la somma di tanti errori, ma lo studio,la pratica, l’esercizio e l’impegno che mettiamo nel fare qualcosa che ci piace tantissimo sennò non ci sforzeremo così tanto!!!!
E come diceva mia nonna non sbaglia mai chi non fà nulla, perciò gli errori ci stanno tutti. Buon fine settimana a tutti i lettori di Tibicon.

delfo 16 Ottobre 2013 0:00

effettivamente il rischio c’è e Bloch ha visto giusto anche su questo, facendo ironia sul concetto di (sedicente) “esperto”.
Oggi il rischio è di rimanere ignoranti passeggiando come pinguini sull’immenso pak della rete, illudendoci che maggiore disponibilità di informazione equivalga automaticamente a maggiore conoscenza. Perdendo di vista la prospettiva e, soprattutto, rischiando di non andare mai n profondità. “Knowing is doing. Doing is knowing”. Esperto deriva forse da “esperienza”. Il parlare per sentito dire (o anche semplicemente per aver letto da qualche parte) sembra essere sempre più possibile (basta accendere la tv su un canale qualsiasi e sentire un dibattito qualsiasi), ma anche sempre meno efficace.

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