Francesco Totti. Per me, n°1!

Non me ne vogliano i tifosi della Roma, ma trovo che le qualità di Francesco Totti come testimonial di spot pubblicitari siano pari se non superiori a quelle del calciatore.

Per quale ragione?

Diverse.

Immediatezza, estrema disinvoltura davanti alla telecamera, divertimento (Francesco ride quando il collega lo corregge), facilità di identificazione nel personaggio (sia perché l’inglese è una lingua poco conosciuta da noi, sia perché in tanti vorrebbero essere il Totti calciatore).

Per me, divertimento assicurato ad ogni suo spot.

Insomma, il campione della pedata buca lo schermo più della rete.

Due osservazioni per chi ha costruito lo spot.

La prima riguarda la parola “calcio” che compare quando il pallone colpisce l’auto. Perché? A che serve?

A ricordare che la casa automobilistica ha speso un sacco di soldi per ingaggiare dei calciatori? Tranquilli, per questo basta Totti, perché lui oscura tutti gli altri.

Oppure la scritta serve a ricordare che il pallone che tocca l’auto vuole simulare un calcio? E, se così, a che pro?

Bah, non capisco.

La seconda riguarda proprio l’efficacia del campione romanista, che con la sua bravura rischia generare l’effetto buonasera, secondo il quale la pubblicità è tanto attraente da far dimenticare il prodotto.

Per esempio, sapresti dire in questo momento di quale auto si tratta senza rivedere lo spot?

PS: non cercarla nel post, non l’ho citata proprio in funzione della domanda che volevo farti…

Se sei interessato alla comunicazione pubblicitaria fai clic qui.