t post

Essere contro è semplice. E riposante!

10 Ottobre 2013 | di Arduino Mancini Giornali Giornalismo Informazione - Pensare criticamente

Non pensare

Tutte le mattine ascolto la rassegna stampa di Radio 3, nella quale si alternano settimanalmente giornalisti e opinionisti di moltissime testate e diversissimo orientamento: è un modo, per me, di tenermi in contatto con la diversità di pensiero.

Questa è la settimana della giornalista Laura Cesaretti, la quale un paio di giorni fa si è resa protagonista di un episodio interessante.

Durante la rassegna stampa la professionista si è soffermata su due notizie riguardanti l’ex procuratore Antonio Ingroia:

  • la prima relativa alla fuga di notizie relativa al processo Provenzano, in merito alla quale egli è indagato dalla Procura di Caltanissetta;
  • la seconda riguardante la difesa gratuita (in qualità questa volta di avvocato) di profughi, clandestini e soccorritori coinvolti nel naufragio di qualche giorno fa costato la vita a centinaia di persone. Ingroia starebbe raccogliendo, a questo proposito, un gruppo di avvocati specializzati per contrastare la legge Bossi-Fini, a suo dire “criminogena”.

La giornalista ha osservato, non senza ironia, come “Il fatto quotidiano” avesse dato risalto alla seconda notizia, ignorando la prima.

Durante il filo diretto con il pubblico, un sms informava Laura Cesaretti che “Il fatto quotidiano” invece riportava la notizia: a pagina 15.

Seguivano le dovute scuse al pubblico e al quotidiano.

Cosa c’è di interessante dietro quello che ha tutta l’aria di una banale disattenzione?

Innanzitutto, quando si parla di un avversario e si finisce per condurre un attacco è buona cosa verificare la correttezza di quanto si afferma: la rettifica e le scuse sono sempre incresciose, specie per chi si occupa di informazione.

Inoltre, l’episodio ha lasciato in me la sensazione che la giornalista sia incappata in un errore piuttosto comune: individuata la notizia che avrebbe voluto trovare ha fatto inconsapevolmente del suo meglio per non trovare la prima, creando così le condizioni per l’attacco.

Insomma, Laura Cesaretti si è concentrata sull’avversario, più attenta al suo essere “contro” che alla corretta informazione.

Comportamento isolato?

Purtroppo il tentativo di tirare per la giacca il lettore, fornendogli un punto di vista già confezionato, è talmente diffuso da indurmi ad adottare un criterio semplice e funzionale:

scartare le fonti di informazione che tendono a mettermi “contro” qualcuno, evitandomi la fatica di pensare e costruire la mia opinione in modo del tutto indipendente.

Tu cosa ne pensi?

 

Se ti interessa questo tema puoi leggere questi articoli

(No Ratings Yet)
Loading...
Commenti
Tiziana 18 Ottobre 2013 0:00

Anch’io cerco sempre di valutare obiettivamente i fatti, prima di farmi un giudizio personale, giudizio peraltro sempre discutibile.
Sono sempre pronta a rivedere le mie posizioni, perchè ritengo che sia segno di grande intelligenza e buonsenso monitorare la situazione e cambiare opinione se la situazione cambia.
La chiusura non porta da nessuna parte, l’apertura è segno di maturità, e porta sempre qualche risultato!!!

Ugo 31 Ottobre 2013 0:00

Arduino,
anche io ho sentito (come tutte le mattine) quella puntata del filo diretto con gli ascoltatori della rassegna stampa di Radio3 e ho provato la tua stessa sensazione.
Mi sento di aggiungere che non sopporto più di sentire i giornalisti, i colleghi, i clienti, gli amici, i familiari che basano le loro argomentazioni sulla contrapposizione a qualcosa o qualcuno: per salvarsi il nostro Paese ha bisogno di costruire e non di distruggere.

AM 3 Novembre 2013 0:00

Caro Ugo,
Mi associo completamente.
A presto leggerti,
Arduino

Lascia ora il tuo commento (* obbligatorio)

Nome *
E-mail *
Sito Web
Commento *