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Abbiamo risparmiato 500 euro?

16 Aprile 2014 | di Arduino Mancini Pubblicità e marketing

Questa pubblicità, in onda ormai da un paio d’anni in modo martellante, ritrae una giovane famiglia alle prese con la necessità di ridurre i costi: nel caso specifico è concentrata sulla polizza auto.

Quale mezzo impiega?

Prima di tutto una seduta spiritica, che sembra però non portare ad altro risultato che lo spavento dell’intraprendente quartetto.

Poi una sorta di rito divinatorio, nel quale i protagonisti continuano a ripetere l’indirizzo del sito; con l’intento di mobilitare forze positive capaci di far comparire sul tablet una polizza il cui costo sia sufficientemente contenuto? Probabilmente sì.

Abbiamo risparmiato 500 euro?” è la domanda incredula della signora.

Che dire dello spot?

Alcune cose saltano all’occhio:

  • la banalità dei testi, tanto inverosimili da diventare un punto distintivo (“Abbassorum bollettem in casam, abbassorum polizzam auto” è un copy da brivido);
  • la scena del tavolo che si alza, probabilmente pensata per togliere drammaticità all’inquadratura della polizza, di poco inferiore a € 1500;
  • la martellante ripetizione dell’indirizzo del sito, sostenuta dall’espediente della cerimonia divinatoria;
  • tutti, in famiglia, sono belli.

Eppure, lo spot deve funzionare, perché l’azienda continua a investire da anni sullo stesso messaggio.

Perché?

Ecco le ipotesi che sento di avanzare, che possono anche non escludersi a vicenda:

  1. moltissime famiglie si identificano con quella del video (tutti vorremmo essere belli e aver risolto il problema dell’assicurazione auto). Per questo uno spot tanto banale è in grado di raggiungere l’obiettivo di comunicazione;
  2. ben pochi si riconoscono nel video. Ciò che funziona, in realtà, è solo la ripetizione del nome del sito e l’associazione all’idea di risparmio;
  3. la società non ha testato altri spot e non ha idea se, con una comunicazione diversa, sarebbe stato possibile ottenere risultati migliori;
  4. l’azienda ha accettato la coraggiosa proposta dell’agenzia pubblicitaria in modo acritico.

Quali delle 4 ipotesi pensi che siano realistiche?

Se fossi stato il direttore marketing di facile.it avresti mandato in onda lo spot?

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Commenti
Tiziana 28 Aprile 2014 0:00

No….è veramente ridicolo….ma forse i punti 3 e 4 delle ipotesi che hai fatto sono i più plausibili…però questo direttore generale mi sembra più che coraggioso… uno che la televisione non la guarda mai!!!

Armando 5 Giugno 2014 0:00

Voto la 4! 🙂

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