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Quando, i morti per incidente stradale, sono davvero tanti?

7 Gennaio 2015 | di Arduino Mancini Pubblicità e marketing

La Fondazione dell’ANIA (Associazione che rappresenta oltre l’80% delle imprese assicuratrici che operano in Italia) per la Sicurezza Stradale ogni anno produce e mette in onda spot che hanno lo scopo di…

… favorire un comportamento responsabile alla guida di un qualunque mezzo di locomozione da parte del pubblico.

Nel 2014 la Fondazione ha prodotto una serie di spot, ciascuno dei quali fa riferimento a uno dei 10 comandamenti: ne ho visti alcuni e tutti di grande impatto.

Quello che vedi qui sopra ha per titolo “Onora il padre e la madre”, che si conclude come tutti gli altri con un monito dettato da una voce maschile alquanto perentoria:

781 morti sulle strade hanno meno di 30 anni. Ricordalo!

Proviamo per un momento a lasciare da parte l’impatto emotivo e domandiamoci: sono tanti o pochi 781 morti?

Certo, la vita umana non ha valore e qualunque numero sarebbe troppo elevato: ma se qualcuno pensasse invece che 781 morti tutti sommato non sono tanti?

Ho allora cercato in un altro spot altri numeri e li ho trovati in quello che segue, che ha per titolo “Non commettere atti impuri”.

3385 morti per incidente stradale. Ricordalo!

Allora, vediamo, il 23% dei morti sulle strada ha meno di 30 anni: avrei scommesso su una percentuale superiore.

Efficace la comunicazione dell’ANIA? Certamente di impatto, che probabilmente sarebbe stato superiore se gli spot avessero sinteticamente dato qualche numero in più, utile a comprendere l’entità del fenomeno.

Ho trovato i dati resi noti dall’ACI (Automobil Club Italiano) relativamente al 2013:

  • 181.227 incidenti
  • 257.421 feriti
  • 3385 morti
  • 781 morti con meno di 30 anni
  • Un incidente su due avviene per distrazione.

L’Italia è il paese con il maggior numero di vittime nell’Europa dei 28: abbiamo 56,2 morti per incidente stradale per milione di abitanti, mentre la media europea è pari a 51,4 e la Svezia (brillante fanalino di coda) 27,2.

La domanda che mi faccio è: avrebbe potuto la comunicazione essere più efficace?

Ecco la mia proposta alla Fondazione ANIA per i prossimi spot:

257.000 feriti e 3400 morti.
Un incidente stradale difficilmente ti lascia illeso. Ricordalo!

Questa conclusione dello spot avrebbe il vantaggio di:

  • aprire il claim finale con un numero molto più alto di quello dei deceduti per incidente, che catturerebbe certo l’attenzione in misura maggiore rispetto al precedente (tendiamo a ricordare ciò che ascoltiamo immediatamente e a trascurare il resto, anche se il messaggio è breve);
  • diminuire notevolmente la probabilità di sottovalutazione del fenomeno, soprattutto da parte dei più giovani.

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Commenti
Paolo Sisti 9 Gennaio 2015 0:00

Caro Arduino, mia madre lotta fra la vita e la morte da due mesi, investita sulle strisce pedonali da un furgone. Faccio parte, mio malgrado, di quella fetta di popolazione che vive sulla propria pelle le conseguenze di una distrazione, di un’imprudenza, di una leggerezza.
Se quei 781 morti fossero dovuti ad una malattia, vi sarebbe già un’isteria collettiva e il panico generale. Così, purtroppo, passano nel silenzio.
Credo che l’ANIA debba fare molto di più e con molta più forza, così come credo che si debba lavorare sui fondamentali di educazione civica degli italiani. Un Paese che, purtroppo, deve ritrovare sé stesso.

gianni 9 Gennaio 2015 0:00

ciao paolo,sono dispiaciuto per tua madre,ti sono vicino anche se non ti conosco personalmente,rivolgero un pensiero ed una preghiera per lei e per te.

AM 9 Gennaio 2015 0:00

Caro Paolo,
credo che ci sia poco da aggiungere alle tue parole.
Mi auguro che tu madre possa presto riprendersi.
Coraggio.
A presto leggerti,
Arduino

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