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Perché tre squilli non bastano?

1 Ottobre 2015 | di Arduino Mancini Management e Smanagement

 

centralino tedescoSapresti…

… rispondere alla domanda nella vignetta?

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Commenti
Pippo 2 Ottobre 2015 0:00

Non so rispondere, ma posso dire che nella seconda c’è un errore…(vada)

Cesare 2 Ottobre 2015 0:00

Come sempre, ci sono due lati della medaglia.

E’ chiaro che se suona il telefono, si dovrebbe rispondere subito. I tedeschi probabilmente lo fanno, e sanno che se un altro tedesco li chiama c’è un buon motivo. Magari deve dirgli che devono richiamare dal mercato 11 milioni di macchine; ma è comunque un buon motivo, buona educazione ed efficienza vogliono che si risponda, e lo fanno.

Dall’altro, è vero che in Italia spesso non si risponde subito. Perché si è lenti, perché non se ne ha voglia, perché si spera che lo faccia un altro, perché non si vuole interrompere quello che si sta facendo (io sono colpevole soprattutto di questo).
Però, ed è questa la mia provocazione, in Italia c’è anche chi – collega, capo, sottoposto – ti chiama a sproposito, senza vera necessità, per una cosa che si poteva dire con una riga di mail, per chiederi una cosa che dovrebbe già sapere, per delegarti (in alto, in basso o orizzontalmente) una responsabilità che non si vuol prendere, per sfogarsi, per dirti una bartzelletta (avevo un capo che lo faceva). E tu che sei lì che stai completando il tuo forecast, o stai rifinendo una lettera di scuse a un cliente che ha ragione di lamentarsi, o stai valutando la nuova offerta per la telefonia, tutte cose che hai già interrotto dieci volte e ogni volta ci hai messo dieci minuti a riprendere il filo, qualche volta speri che se non rispondi l’altro si stuferà (e sbagli: non succede quasi mai, e la volta che succede, è quella che avresti dovuto rispondere).

Insomma, è giusto rispondere subito; ma è più facile farlo se sai che chi ti sta chiamando lo sta facendo a ragion veduta. Forse in Germania di solito è così; da noi, non ci giurerei. 🙂

Cristian 6 Ottobre 2015 0:00

Premesso che in tutti i centralini il numero di squilli è programmabile (eh si, anche in quelli Tedeschi, un po’ come per il SW delle centraline Auto, grazie Cesare, bell’assist) dall’utente e si può decidere che destinazione assegnare alla chiamata, dicasi segreteria, trasferimento a cellulare, ad altro utente o a centralino, credo che se il riconoscimento di chiamata è attivo e si è alla propria postazione, spetti a noi decidere se ed in quanto tempo rispondere.
Gli esempi di Cesare sono coerenti e capitano spesso nella vita lavorativa di tutti.
Ma io parlo di utenti finali, di professionisti, di Manager, non è che Arduino volesse asserire che le centraliniste italiane sono lente e pigre vero???
Un abbraccio, Cristian

AM 8 Ottobre 2015 0:00

@Cristian. Gli operatori italiani al centralino, prevalentemente donne, non sempre brillano per gentilezza e tempestività.
Tuttavia la vignetta, raccolta da un episodio di qualche anno fa, non cita l’impossibilità del centralino di far squillare i telefoni più a lungo ma la sorpresa di un tecnico di assistenza.
L’occasione era ghiotta per stimolare la discussione su dinamiche note, che Cesare ha messo in evidenza e che anche tu conosci bene.
Come funziona nelle americhe? Corrono tutti a rispondere quando il centralino non è attivo e tutti hanno la possibilità di rispondere?
Grazie e a presto leggerti.
Arduino

Stefano Marchetto 8 Ottobre 2015 0:00

Ciao,
secondo me in Italia il telefono squilla molte più volte di quello tedesco perché l’italiano potrebbe valutare l’urgenza di chi chiama solo dal numero di squilli del telefono.
3 squilli, non era così importante.
5 squilli, pensava fosse importante, ma poi c’ha ripensato. Se serve richiamerà.
10 squilli, è una cosa urgente di sicuro, meglio rispondere.
15 squilli e non abbiamo risposto, senso di colpa enorme.

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