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Ecco cosa puoi fare per ridurre la probabilità di fare sciocchezze

Perché la stupidità non riposa. Mai!

22 Febbraio 2016 | di Arduino Mancini Pregiudizi, Errori cognitivi, Conformismo

Non occorre essere stupidi per fare sciocchezze 200Stupido è chi lo stupido fa.

Questo diceva Forrest Gump, il protagonista dell’omonimo film, significando con questa espressione il fatto che la stupidità non è tanto un attributo delle persone quanto una caratteristica del comportamento umano.

Insomma, anche le persone intelligenti fanno sciocchezze e anche loro possono avvalersi di questo breve articolo e ridurre la probabilità di compiere azioni delle quali si pentiranno.

Cominciamo subito.

 

 

Nel glossario di questo blog ho definito la sciocchezza come un’azione che non porta vantaggi a chi la compie, ma genera un danno sia all’interessato sia ad altre persone; della sciocchezza compiuta si diventa consapevoli successivamente, quando si subisce un danno o non si raccolgono i frutti sperati, e quando subentra il rimpianto.

Quali sono le stupidaggini più comuni?

Il panorama è piuttosto ampio e cercherò di limitarlo ad alcuni esempi: assunzione di cibi dannosi per la salute, relazioni extraconiugali, assunzione di droghe, corruzione.

Quali sono le caratteristiche comuni a queste sciocchezze?

Prima di tutto la variabile tempo, che prende le sembianze di un conflitto fra la soddisfazione di bisogni immediati e gli interessi di medio-lungo periodo: la gola, la soddisfazione immediata di un bisogno sessuale o di evasione dalla realtà, l’esigenza di raggiungere nel breve i nostri obiettivi ci conducono all’akrasia, cioé a un comportamento irrazionale contrario a quello ritenuto ottimale per noi.

La sciocchezza è compiuta spesso in assenza di uno sforzo consapevole per riconoscere il conflitto in atto, e tantomeno per conciliarlo attraverso un’analisi che accerti l’eventuale prevalenza degli interessi di lungo periodo con i bisogni immediati.

La seconda variabile fondamentale è la valutazione del rischio che la sciocchezza si trasformi in un danno, per noi e per gli altri; questo assume due forme.

La prima è quella dell’impatto che le piccole trasgressioni possono avere sui comportamenti futuri: viviamo la piccola fetta di torta, la scappatella, la “soluzione rapida” a un problema burocratico come episodi unici, che non lasceranno taccia, sottovalutando la possibilità che un gesto vissuto inizialmente come isolato possa costituire l’innesco a ripetere l’azione dannosa.

Tanto, per una volta…

La seconda forma è quella della valutazione del rischio sulla base del ricordo e dell’esperienza passata: finora è andata bene, perché le cose dovrebbero andare diversamente in futuro? Ciò che facciamo è sottovalutare il ruolo che il caso gioca nella nostra vita e illuderci che nulla cambierà.

Che fare, allora? Esiste un modo per ridurre il rischio di commettere sciocchezze?

Ci ho pensato a lungo e ho individuato otto domande che puoi porti quando senti di essere sul punto di commettere una sciocchezza.

  1. Il bisogno che stai cercando di soddisfare in questo momento è nel tuo interesse di medio-lungo periodo?
  2. Se la risposta alla domanda precedente è negativa, esiste la possibilità di conciliare il bisogno immediato con i tuoi interessi futuri?
  3. Se la risposta alla domanda precedente è negativa e decidi comunque di soddisfare il bisogno immediato, sei consapevole dei rischi che corri?
  4. Se stai vivendo la soddisfazione del bisogno immediato come un episodio isolato, sei consapevole del fatto che il gesto potrebbe costituire l’innesco a ripetere in futuro la stessa azione?
  5. Stai cercando di giustificare il tuo comportamento con delle scuse o un alibi? Pensieri quali “tutti fanno così”, “chi vuoi che se ne accorga”, “per una volta cosa vuoi che succeda”, “in fondo se lo merita” rappresentano l’anticamera del rimpianto.
  6. Sei consapevole del fatto che il caso ha un ruolo molto importante nella nostra vita, e che il fatto che finora non hai avuto problemi non costituisce una garanzia per il futuro?
  7. Sei disposto ad accettare le conseguenze personali del tuo gesto?
  8. Sei disposto ad accettare le conseguenze che il tuo gesto avrà sulla vita delle persone che ti sono care?

Avrai capito dalle domande precedenti che la stupidità non riposa mai e colpisce ogni ceto sociale, ogni razza e ogni livello culturale; perché facciamo tremendamente fatica a rimandare la soddisfazione dei bisogni immediati e ad accettare la nostra vulnerabilità nel confronti del rischio e del caso.

Cosa ne pensi?

Se vuoi approfondire il tema leggi questo libro e questo articolo.

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Commenti
Gloria Vanni 24 Febbraio 2016 0:00

“…la stupidità non si riposa mai e colpisce ogni ceto sociale, ogni razza e ogni livello culturale…”, è la sacrosanta verità, Arduino!

Grazie per gli ottimi spunti di riflessione, utili e belle le 8 domande da porsi prima di fare l’ennesima sciocchezza. Adotto questo tuo post in #adotta1blogger, una delle comunità più smart di Fb, spero tu abbia voglia di entrarci e partecipare. Se vuoi saperne di più, ci mando il link del post dove racconto cosa è e cosa fare, intanto buona giornata!

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