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Perché molti manager fanno fatica ad imparare?

15 Febbraio 2016 | di Arduino Mancini Formazione - Tu e il tuo capo

come impara il capo

Perché pensano…

 

… di “dover” essere più preparati dei collaboratori in ogni circostanza, rinunciando di fatto ad imparare dalle persone con le quali lavorano ogni giorno.

Del resto, se non ne sai di più che capo sei?

Se vuoi approfondire, fai clic qui.

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Commenti
Luca 26 Marzo 2016 0:00

Il “capo” deve arrivare a essere capo attraverso un percorso operativo, dopo avere approfondito i processi di un’area per averli seguiti di persona, oppure puo’ arrivarci senza avere conoscenze specifiche dell’area, in base a logiche di competenza relazionale (capacita’ di gestire persone/problemi)? Nel primo caso sara’ presumibilmente rispettato dall’organizzazione come “esperto” anche se non necessariamente sapra’ fare lavorare bene gli altri. Nel secondo caso dovra’ sapere ascoltare per capire di cosa si sta parlando ma presumibilmente sara’ esperto nella gestione delle persone e sara’ in grado di indirizzare gli sforzi nella direzione giusta, quindi potenzialmente sara’ un capo migliore. Se invece – come spesso purtroppo succede – non conosce la materia dal punto di vista operativo e non compensa con spiccate capacita’ manageriali, sara’ insicuro, si circondera’ di mediocri e sara’ un disastro!

    AM 30 Marzo 2016 0:00

    Ciao Luca,
    quale dei due modelli ti sembra più efficace?
    Ho inserito alla fine del post un collegamento che mancava (mi scuso con te per questo) e che può forse esserti utile.
    Grazie del commento e a presto leggerti.
    Arduino

Luca 30 Marzo 2016 0:00

Ciao Arduino, grazie per l’approfondimento. Senz’altro il secondo modello è più efficace: a condizione però che il capo non si disinteressi dei dettagli, cerchi sempre di comprendere i meccanismi operativi dell’organizzazione che ha creato, rimanga consapevole di come i suoi collaboratori operano giorno per giorno, si impegni per aiutarli a lavorare al meglio. Il che non è affatto scontato purtroppo.
A presto
Luca

Cesare 3 Aprile 2016 0:00

Come la vedo (o l’ho vissuta) io, il capo non deve necessariamente conoscere i dettagli operativi del lavoro dei soi collaboratori, è sufficiente che sia in grado di capire e condividere a granmdi linee gli obiettivi e la metodologia, e morivare le persone e quando necessario sedersi con loro a fare il punto e cercare le soluzioni.
Il problema nasce quando il capo CREDE di conoscere i dettagli opertativi del lavoro, e insiste per fare micromanagement insistendo perché i collaboratori seguano non solo la metodologia ma anche gli step che lui, pur senza averne competenza, ha deciso che sono necessari. senza ricordare che una delle prime regole della delega è lasciare che i collaboratori siano liberi di trovare il modo migliore per raggiungere l’obiettivo condiviso . eventualmente facendosi illustrare le loro proposte, o stabilendo dei checkpoint intermedi.
(e se non sono capaci? altra regola della delega: delegare i lavori a chi è in grado di farli, questa sì è una competenza di un capo: la delega non è solo sbolognare il lavoro ad altri)

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