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Perché, sulla pipì di gruppo, c’è poco da ridere

16 Dicembre 2016 | di Arduino Mancini Management e Smanagement - Storie Storielle Storiacce

rivelazioni

Poche settimane fa è saltata fuori una notizia che è presto diventata virale:

Alla Oerlikon Graziano di Bari la direzione aziendale ha disposto che i circa 400 operai non avrebbero più potuto assentarsi dalla produzione per assecondare i naturali impulsi fisiologici, ma avrebbero dovuto osservare due pause di 9 minuti previste in un turno di 8 ore.

Insomma, per tutti gli operai pipì programmata!

Sui mezzi di comunicazione si sono moltiplicati commenti sarcastici:

  • Ma quante toilette hanno in quest’azienda?
  • Come la gestiscono la coda?
  • Questi qui (il management…) si sono bevuti il cervello!

Ma la situazione è diversa da quella riportata dalla totalità delle fonti nelle quali mi sono imbattuto: del resto approfondire, si sa, costa.

Ora ti racconto cosa ho scoperto.

La Oerlikon Graziano S.p.A. è un’azienda che appartiene al Gruppo Oerlikon, che sul web si dichiara leader mondiale nel mercato dei componenti per le trasmissioni meccaniche.

Ecco alcuni dati sull’azienda in Italia, faticosamente trovati in rete (fonte Reporaziende.it):

  • fatturato pari a € 277 milioni, in costante calo dal 2011 (€ 400 milioni);
  • MOL azzerato e bilancio in perdita;
  • sedi a Rivoli (Torino, sede centrale), e a Bari, Luserna San Giovanni, Sommariva Perno, Cervere;
  • poco meno di 2000 i dipendenti, di cui oltre 1000 a Rivoli e 420 a Bari (51 in mobilità).

Come ho già scritto, l’azienda è assurta ai disonori delle cronache nello scorso novembre, quando ha comunicato la decisione unilaterale per la quale “le pause fisiologiche individuali effettuate dai lavoratori addetti direttamente o indirettamente alla produzione” sarebbero diventate “collettive“.

Come hanno reagito gli operai?

A Bari è scoppiato il finimondo.

La FIOM CGIL ha cavalcato la protesta, accusando la direzione aziendale di voler chiudere la sede di Bari e chiedendo garanzie per i 379 dipendenti: tenere alta la temperatura aiuta, soprattutto de devi tenere i tesserati…

Per quanto mi è dato sapere, l’unico risultato ottenuto dalla protesta, anche grazie al chiasso mediatico, è stato la sospensione della pausa collettiva: a Bari ma non a Rivoli, dove il provvedimento è in atto in via sperimentale.

E la questione è rimasta nell’ombra.

Ma è bene che questa circostanza sia rimasta nell’ombra: se tanto clamore hanno suscitato 400 persone che si recano alla toilette contemporaneamente, riesci a immaginare la cagnara che avrebbe generato la notizia che ad andare alla toilette tutti insieme sono addirittura i 1000 operai di Rivoli, e non “solo” i 400 di Bari?

Ora, facciamoci qualche domanda:

  • dopo il tentativo di rilancio del 2015, che non ha portato i risultati attesi, perché la Oerlikon tiene in vita una filiale che sembra vivere un’inarrestabile fase di declino?
  • perché il management della controllata italiana arriva a esporsi al ridicolo pur di “grattare” qualche briciolo di efficienza?

Il Gruppo Oerlikon si sta concentrandosi sui prodotti a redditività elevata ed è quindi probabile che la filiale italiana sia in vendita; diminuire i costi di esercizio sembra oggi essere il mezzo a disposizione del management per contenere il conflitto sindacale e presentarsi ai possibili acquirenti con il vestito non troppo sgualcito.

Magari con qualche possibilità di tenersi il posto.

Cosa consigliare loro, per uscire da questa situazione?

Piuttosto difficile dirlo in assenza di un’adeguata conoscenza della situazione.

Un sano brainstorming interno, magari gestito da un professionista che sa il fatto suo, potrebbe aiutare il management a gestire meglio le tensioni e a individuare strategie praticabili.

Possibilmente evitando loro di esporsi al ridicolo con soluzioni come quella della pipì di gruppo.

Non credi?

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