Il libro prediletto dalle persone di potere che devi assolutamente leggere. Perché?

Sun Tzu - a cura di Thomas Cleary - trad. di G. Fiorentini - Astrolabio Ubaldini - 1990 - 174 pagg

L'arte della guerra

Redatto più di duemila anni fa, questo libro rappresenta uno studio sul comportamento delle organizzazioni in conflitto.

È forse il libro di strategia più prestigioso e influente del mondo moderno.

L’arte della guerra di Sun Tzu, o Sun-Tzu pìng-fa, scritto all’epoca degli Stati Combattenti da un misterioso filosofo-guerriero cinese, è stato studiato e utilizzato, nel corso di oltre duemila anni, da guerrieri, capi militari e uomini politici, fino a Mao Tse Tung e Henry Kissinger.

Eppure la caratteristica di manuale strategico è solo la faccia più visibile, e non la più profonda, di questo classico.

Concepito in un periodo travagliato da incessanti guerre civili, periodo al quale risalgono anche altri classici cinesi, quali il Tao Te Chìng, I-Ching e il Chuang-tzu, l’arte della guerra è profondamente permeato dei principi umanisti del Taoismo.

Proprio come I-Ching ha preservato alcune idee filosofiche attraverso i più vari mutamenti socio-politici grazie alla sua popolarità come libro di oracoli, così il manuale di Sun Tzu ha preservato dalla distruzione l’essenza della filosofia pratica taoista grazie proprio alla sua antitesi: lo studio della guerra.

In generale, il Sun-tzu ping-fa è dunque un manuale di strategia profondamente impregnato della visione taoista che fa sorgere diversi interrogativi:

  • Strategia finalizzata a cosa?
  • Solo per la guerra e competizioni di ogni genere?
  • O forse si tratta dell’eterno scontro-incontro delle due energie che tutto permeano, lo Yin e lo Yang?
  • E la guerra, lo scontro, la competizione di forze rimanda solo a una dinamica sociale, collettiva, esterna, o anche a una interazione interiore, in cui le forze in gioco possono essere le più varie, a seconda dei conflitti che ci agitano?
  • O forse la vittoria suprema alla quale questa pedagogia strategica intende guidarci è la vittoria sulle illusioni dell’Io?

Ciò che ha sempre costituito la forza dei più grandi testi classici taoisti è che tutte queste domande sono pertinenti, tutte scoprono un aspetto del Ping-fa, e infinite altre ne possono nascere.

Come l’I-Ching, questo testo può e deve essere usato come un test proiettivo, e le sue istruzioni intese come una logica dialettica di profonda saggezza, applicabile a qualsiasi aspetto della realtà interna ed esterna che si presenti sotto la forma dinamica del conflitto.

Il più prezioso insegnamento che arriva a chi si trova impegnato a gestire situazioni di conflitto è che

Il miglior combattente è colui che vince senza combattere.

La strategia e la tattica militare sono orientate al senso profondo della conservazione delle risorse e del loro buon uso, dello scontro concepito come mezzo ultimo, quando ogni alternativa è ormai impraticabile.

Un libro che conserva la giovinezza della sapienza senza tempo: basti leggere il capitolo dedicato allo spionaggio per capire che ben poco, probabilmente, è stato in seguito inventato.

Caratteristica curiosa di questo libro è quella di essere fra i più letti e meno divulgati.

Presente sul comodino di manager, uomini politici e imprenditori, raramente mi è accaduto d’incontrare persone che ne parlassero con la naturalezza con la quale si consiglia la lettura di un libro divertente oppure di un buon romanzo.

Meglio che altri non sappiano?

Desiderio di mantenere un presunto vantaggio nella gestione degli affari o semplicemente dei rapporti?

A ciascuno le sue ragioni.

Chi può avvantaggiarsi della lettura di questo libro?

Solo top manager, politici e imprenditori?

Neanche per idea.

Ecco un insieme di persone che può trarre grande beneficio dal capolavoro di Sun-Zu:

  • prima di tutto le donne, specie quante tendono a rifiutare lo scontro come pratica a loro non consona. Leggendo queste pagine potranno prendere consapevolezza del fatto che le situazioni di conflitto possono essere gestite con un approccio che favorisce il raggiungimento degli obiettivi, conservando l’integrità delle risorse e delle persone;
  • persone che gestiscono ruoli che prevedono elevata interazione personale e funzionale, e possono più di altri trovarsi coinvolti in processi di cambiamento;
  • in generale, quanti possono trarre vantaggio dalla conoscenza di strategie proprie della gestione del conflitto, specie quando si confrontano con persone che delle stesse strategie fanno un uso quotidiano.

Un libro imperdibile, uno dei “senza tempo”: mi piace pensare che, dopo averlo letto e riletto, vorrete portarlo fuori della vostra stanza per tenerlo dove sia facile per i vostri amici sfogliarlo nell’attesa di un caffè o di un aperitivo.

Lo hai già acquistato?

Dimenticavo!

Troverai in libreria sono numerose edizioni di questo libro; questa curata da Thomas Cleary, è a mio avviso di gran lunga la migliore.

 

INDICE

Prefazione
Introduzione

1.      Le valutazioni strategiche
2.      Le operazioni di guerra
3.      L’assedio
4.      Lo schieramento
5.      La forza
6.      Il pieno e il vuoto
7.      Lo scontro armato
8.      Gli adattamenti
9.      Le manovre
10.    Il terreno
11.    I nove terreni
12.    L’assalto col fuoco
13.    Lo spionaggio

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