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Pedate a rischio

29 Ottobre 2010 | di Arduino Mancini Sport
Alla Figc debbono essere proprio spaventati.

Dopo avere, nel 2008, sostituito il commissario tecnico della nazionale di calcio Roberto Donadoni (colpevole di aver perso ai rigori con la Spagna che sarebbe diventata campione d’Europa e del mondo nel 2010) con Marcello Lippi, oggi il vertice della Figc ha cambiato tutto.

Il commissario tecnico è Cesare Prandelli, assistito al settore tecnico e alle giovanili da persone che da sempre praticano e predicano il calcio giocato bene: Roberto Baggio, Arrigo Sacchi e Gianni Rivera.

Una sterzata tanto netta da risultare incredibile, comprensibile solo se inserito in uno scenario dominato dalla fifa (quella umana di perdere la poltrona, non quella calcistica).

Rivera in agosto ha dichiarato:

“Bisogna partire dai giovanissimi con un nuovo indirizzo, privilegiando l’aspetto tecnico. E insegnando il rispetto per il proprio corpo, che si migliora con il lavoro e non con la chimica, il rispetto per i compagni e per gli avversari”.

Dai Gianni, ma tu davvero fai (espressione colloquiale poco nota ai non campani)?

Davvero pensi che sia possibile ribaltare un sistema che insegna a bambini di 8 anni a buttarsi in area al minimo alito di vento, o a innervosire l’avversario con “calcettini” che prima o poi ti fanno saltare i nervi?

Che cosa faranno quei genitori che alla domenica danno in escandescenze ai bordi di un campo da pallone, pronti a tutto pur di garantire al figliolo un futuro pregno di “successo ad ogni costo”?

La vedo grigia, Gianni: ma continuo a fare il tifo.

Buon lavoro.

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