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Vuoi fare carriera? Tacchi alti, anche per gli uomini

 

Sto leggendo il libro di Malcom Gladwell In un batter di ciglia e ho trovato l’interessante risultato di una ricerca sulle caratteristiche dei manager alla guida delle più importanti aziende americane.

Ora ti racconto cosa ho scoperto.

L’autore ha condotto nel 2004 un sondaggio su circa metà delle aziende di Fortune 500, le più grandi negli USA, per verificare le caratteristiche dei top manager a proposito di 3 variabili:

  • sesso;
  • razza;
  • altezza.

Ecco, in sintesi, i risultati:

  1. alla testa di quasi tutte le maggiori aziende vi erano maschi bianchi;
  2. quasi tutti i manager di cui al punto precedente erano alti. Di poco inferiore ai 183 cm l’altezza media rilevata, mentre la statura media del maschio americano è pari a 175 cm: i top manager erano mediamente 8 cm più alti della media maschile nazionale;
  3. nella popolazione statunitense i maschi alti 183 cm o più erano il 14,5%, mentre fra i top manager di Fortune 500 erano il 58%;
  4. nella popolazione statunitense i maschi alti 188 cm o più erano il 3,9%, mentre fra i top manager di Fortune 500 erano circa il 30%;
  5. ai vertici non vi erano donne o persone appartenenti a minoranze etniche;
  6. delle decine di milioni di americani di altezza inferiore a 168 cm quelli arrivati a posizioni di vertice erano solo 10.

Che cosa significa tutto questo?

Poiché appare ragionevole credere che difficilmente siano cambiate molto le cose in pochi anni, è possibile sostenere che ancora oggi negli USA la scelta per la guida di una grande impresa cade su uomini bianchi di altezza ben superiore alla media.

Evidente il pregiudizio verso le donne, verso le persone appartenenti a minoranze etniche e verso quelle, anche di pelle bianca e di sesso maschile, di statura inferiore ai 175 cm.

Insomma, questi numeri dicono che la maggior parte delle persone associa la leadership a una presenza fisica prestante o addirittura imponente.

Più o meno consciamente, ci siamo costruiti un’idea di come un leader deve essere e rimaniamo sordi e ciechi di fronte ad altre evidenze: davanti all’altezza tutto il resto sembra essere irrilevante.

Tutto molto interessante, vero?

Messi a nudo i pregiudizi degli americani e convenuto che noi, in Italia, ne siamo con ogni probabilità vittima un pensiero sorge spontaneo: che suggerimento possiamo dare a chi, in Italia, vuole fare carriera nell’azienda dove lavora?

Donne e minoranze etniche abbandonino ogni speranza: se non ce la fanno in America figuriamoci da noi.

Qualche speranza in più per gli uomini alti intorno ai 177 cm: con scarpe con tacco mascherato possono arrivare a superare la fatidica soglia dei 183 cm. E a quella quota, preparati o no, il gioco è fatto.

Le persone con altezza inferiore abbandonino ogni speranza oppure si rassegnino a fare tanta, tanta fatica: perfino quella di prepararsi bene.

PS: mi rendo conto solo ora di essere alto 186 cm e di non aver combinato granché come manager. Pensate, a me nemmeno l’altezza è servita…

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Commenti
matteo 15 Febbraio 2012 0:00

Ecco finalmente l’articolo che aspettavo, è da anni che faccio la correlazione tra carriera e aspetto fisico…oh, difficilmente si vedono foto di manager (maschi/femmine) “normali”, sono quasi sempre belli e alti!!!…Brunetta a parte ( eccezzione che conferma la regola ).
Pertanto se uno è alto e bello, per far carriera, non occorre quel dono chiamato intelligenza la quale in un’organizzazione aziendale sarebbe alla base di ogni aspirante candidato…aimè!

nada 16 Febbraio 2012 0:00

E’ veramente deprimente leggere quanto le capacità e l’intelligenza vengono dopo, a tutto quello che è esteriorità..

Nada

Anna Maria 16 Febbraio 2012 0:00

A tutt’oggi, l’aspetto estetico è l’elemento dominante nella scelta del personale, non riusciamo ad andare oltre …..
Però una nota fuori da coro c’è: ho un piccolo ufficio di consulenza, ne sono la titolare è sono alta 164 cm, da quest’anno ho due collaboratrici, donne, una un poco più bassa di me e l’altra, in arrivo, ancora più bassa della prima. Devo preoccuparrmi per la scelta??? Chi ci conosce già, ci ha defenito dei “peperini” e cioè: piccole ma estremamente tenaci e determinate, il tutto condito da grande savoir faire!!! Saluti a tutti

Claudia 16 Febbraio 2012 0:00

Buonasera,
convivo con un’altezza di 1,75 da parecchio tempo.
No, io non sono cosi daccordo, che gli alti siano piu,piu,piu piu’ tutto…
Una “altezza e bella presenza” ti puo certamente mettere in mosta piu di altri , ma se nn hai le carte ….il gioco finisce in fretta .
… la capacita’ di gestire situazioni e persone non credo venga dal diverso angolo di prospettiva da cui un manager basso o uno alto le osservano.
….

vittorio 16 Febbraio 2012 0:00

Io penso che quando vediamo una persona gli mettiamo, inconsciamente, un’etichetta.
Questa etichetta ovviamente puo deteriorare è vero, ma allo stesso tempo è un vantaggio, se il primo impatto è positivo.
Non credo che l’intelligenza venga dopo, solo che si veda prima quella piu “interessante”. Dopotutto spesso gli istinti prevalgono sulla coscienza e istintivamente si preferisce il “bello al “brutto” .
Che poi i cervelli stiano anche in un corpo basso è vero ma questo è un altro discorso…

Vittorio

AM 17 Febbraio 2012 0:00

Commenti interessanti.
L’articolo voleva essere un’occasione per discutere di un tema critico, quello del pregiudizio che penalizza (minoranze ma soprattutto donne) e dello stereotipo che favorisce (uomo alto).
@Matteo Mica vero che la testa non conta, anche se non si può negare che il modello di uomo alto e che segue una certa idea di avvenenza ce lo abbiamo in testa e da esso ci facciamo influenzare.
@Claudia la discriminazione colpisce le donne a prescindere dall’altezza. Una donna più alta di molti uomini può addirittura avere problemi opposti: essere alti 175 cm potrebbe diventare critico. Quanto alla capacità di gestire situazioni complesse questa non è indipendente dalla fiducia in sé, che si nutre anche del consenso altrui.
@AnnaMaria. Me ne compiaccio.
Ho lavorato con un venditore di statura inferiore a 170 cm, “non filiforme”, non troppo simpatico ma capace di portare a casa contratti in ogni situazione di mercato. Ho fatto da coach a persone dello stesso ordine di statura che occupano posizione di vertice: decisamente gente da una marcia in più.
La statura non ti dà la capacità di affrontare la complessità ma lo stereotipo piò contribuire a limitare la tua azione.
Come deve comportarsi una persona di statura contenuta, per non limitare le sue possibilità?
Domanda tosta alla quale risponderò, prima o poi, ma una cosa la dico subito: meno saranno consapevoli che l’altezza può costituire un handicap più rosa sarà la vita.

Enrico 24 Febbraio 2012 0:00

Mi ricorda quel Manager che fece il diavolo a quattro perchè l’Azienda non scegliesse le BMW come macchine aziendali, perchè ‘non ci stava dentro’. Forse se lo ricordano ancora i suoi ex-colleghi (più bassi).
Ad maiora
Enrico

AM 27 Febbraio 2012 0:00

Caro Enrico,

mi hai fatto ricordare che nel 1987, allorché la Reuters Italia (per la quale lavoravo) assegnò l’auto ai venditori, furono costretti a cambiare auto perché la BMW 318 scelta era troppo piccola per me.

Della Croma che scegliemmo alla fine erano tutti contenti.

A presto leggerti,

Arduino

Mario 3 Gennaio 2013 0:00

Temo che la relazione diretta tra aspetto (in generale) e carriera non sia così evidente: basti pensare a Sergio Marchionne (non propriamente bello), Josè Mourinho (di statura medio-bassa con i suoi 174cm, ma qualificabile tra i maggiori manager sportivi, nonchè stipendiato più del CEO di Santander Bank), Gaetano Sallorenzo (media statura ed ex amministratore delegato di Calvin Klein Jeans e Sportswear, oggi CEO presso altra azienda), per arrivare a Stefano Pessina.. mezzo nano a capo della multinazionale farmaceutica Allianz Boots e 12 uomo più ricco d’Italia..

AM 3 Gennaio 2013 0:00

Ciao Mario,
hai ragione, non esiste relazione matematica tra aspetto e carriera.
Lo studio, anche se non recentissimo (possiamo cercarne, se vuoi, ma temo che non avremmo grosse sorprese) cita una rilevazione su un campione significativo: peraltro, le tue osservazioni non sono affatto incoerenti con i risultati riportati da Gladwell.
La rilevazione non vuole definire una regola: per fortuna!
Esistono altre indagini quantitative che ci dicono che chi è più alto guadagna di più: quanto verso le donne e le minoranze etniche non credo che dobbiamo provarle, perché sono sotto gli occhi di tutti.
Auguri e a presto leggerti.
Arduino

Marco 1 Ottobre 2019 15:40

Confermo, dopo anni di esperienza, conoscenze e internships non riesco a migliorarmi.
Probabilmente la mia altezza ridotta (1.70m) non mi permette di fare il passo avanti.

AM 2 Ottobre 2019 11:36

Ciao Marco,
sei certo che una carriera non all’altezza delle attese sia da attribuire esclusivamente alla tua statura, che non mi sembra peraltro così limitata?

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