t post

Un cazziatone che oggi incasserei senza fiatare

12 Marzo 2012 | di Arduino Mancini Lodi, Cazziatoni, Feedback

La scena rappresentata nella vignetta nasce dalla mia prima presentazione nel ruolo di direttore di business: i nomi sono privi di interesse, anche perché nessuna delle persone presenti in quella riunione mi risulta essere ancora in organico nella stessa organizzazione.

La presentazione avveniva a una settimana dalla mia assunzione e riguardava una decisione strategica che avrebbe comportato investimenti rilevanti, variabili con la soluzione adottata.

Come andarono le cose?

Alla riunione erano presenti tutti i dirigenti e le persone più influenti in azienda.

L’attacco dell’amministratore delegato arrivò nella forma di cazziatone tagliente e inatteso, che io pensai bene di rispedire al mittente con decisione: forse troppa.

Avevo 39 anni e tanta, tanta energia.

Avevo preso il posto di un uomo che non avevo mai incontrato e del quale avevo voluto conoscere lo stretto necessario, soprattutto in merito al ruolo che aveva coperto: una forma di rispetto per chi aveva perso il posto di lavoro.

Il mio ingresso in azienda era stato preceduto da attesa messianica e da me ci si aspettava lo straordinario.

Dopo quella riunione i rapporti con l’amministratore delegato si deteriorarono lentamente e portai avanti il ri-orientamento strategico desiderato con grande dispendio di forze mie, dei miei collaboratori e di quanti mi sostenevano.

Imparai a mie spese che prima di reagire a un cazziatone, anche (e soprattutto se) pubblico, è bene farsi alcune domande circa la persona che abbiamo di fronte:

  • perché lo fa;
  • quanto interagisce con il nostro lavoro;
  • quale impatto ha quel cazziatone sul nostro lavoro.

Solo dopo decidere se, e come, vale la pena di reagire.

Come avrei reagito con il senno di poi, a oltre 15 anni di distanza?

Avrei incassato in silenzio e sarai andato avanti, con decisione, per la mia strada.

L’esito finale forse non sarebbe cambiato (la mia uscita dopo 30 mesi di lavoro) ma avrei forse lavorato in quell’azienda più a lungo (e non è detto che sarebbe stata una cosa buona) e con minore impiego di risorse mio e dei miei collaboratori.

A te è mai accaduto niente del genere?

 

Se vuoi imparare le tecniche che ti permettono di dare un feedback senza deprimere la persona che hai di fronte questo corso e-learning potrebbe essere di tuo interesse: come migliorare le prestazione dei tuoi collaboratori.

(No Ratings Yet)
Loading...
Commenti
federico 13 Marzo 2012 0:00

caro arduino,
non discutere mai con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza.

Elisa 14 Marzo 2012 0:00

E se il cazziatone è una prova per valutare gli attribuiti del neo assunto?

manuela 14 Marzo 2012 0:00

Sono d’accordo con elisa, il cazziatone poteva anche essere un modo per metterti alla prova e in base alla tua reazione verificare se avevi le caratteristiche giuste per occupare quel posto.. quindi non è detto che sia stato un errore! E se i rapporti con l’AD poi si sono deteriorati può anche darsi che sia stato perchè si è reso conto che eri più in gamba di lui 😀

antonella 15 Marzo 2012 0:00

Essere quanto più possibile se stessi è un gran lusso! che però si paga a caro prezzo!
detto ciò, tenuto conto che nella mia personale esperienza e che non mi è mai stato “regalato” nulla, perchè sempre ho dovuto “dimostrare” e “lottare” e quasi mai ad armi pari (sono donna e libera di pensiero!), anch’io sono “caduta” nel tranello ed ho reagito…con ovvie conseguenze, ma sono contenta di ciò, anche se forse concordo che convenga “mordersi la lingua prima di rispondere a tono” perchè c’è un detto : chi sa fà, chi non sa insegna..! ( ..è cronaca)
ciao Antony

AM 16 Marzo 2012 0:00

@Federico. Sono d’accordo, è una delle ragioni per le quali non replicherei.
Come è scritto nel libro https://www.tibicon.net/tibi_libro/la-nobile-arte-dellinsulto/ perfino l’insulto è qualcosa che può dare lustro alle persone per via dell’attenzione che genera su di loro.

@Elisa @Manuela il nostro non era (è…) così raffinato e non si sentiva in competizione. Semplicemente spiccato senso dell’inopportunità

@Antonella. Concordo che certe azioni ci facciano sentire meglio e devo confessare che a distanza di tempo il ricordo di quella scena mi provoca un pizzico di compiacimento. Il caso ha voluto che quell’incarico fosse poi un passo verso la mia attuale professione, che adoro https://www.tibicon.net/chi-sono/lanti-curriculum/.
Tuttavia a volte il prezzo può essere troppo alto: la cautela, spesso aiuta. Continua a seguirci.

Grazie a tutti per i vostri commenti.

Lascia ora il tuo commento (* obbligatorio)

Nome *
E-mail *
Sito Web
Commento *