Anche quello che è appena cominciato sarà, con ogni probabilità, un anno difficile per il lavoro.
Le ragioni sono le più diverse; di seguito ne elenco alcune, a mio avviso, molto importanti:
Come affrontare uno scenario che possiamo definire quanto meno complesso?
Prima di tutto prendendo consapevolezza della struttura che il mercato del lavoro ha assunto globalmente, struttura sembra essere poco nota a politici e imprenditori italiani: il libro di Enrico Moretti, La nuova geografia del lavoro, rappresenta a questo proposito un indispensabile strumento.
Non guasterà poi fare una verifica della consistenza della tua posizione nell’organizzazione: Un semplice check-up di carriera potrà esserti di aiuto.
Se invece un lavoro lo stai cercando o vuoi cambiarlo sono certo che potrai giovarti della lettura di alcuni post.
Eccoli:
Per concludere, due parole sulla formazione.
Troppo spesso mi capita di incontrare persone che tengono alla carriera ma non sembrano intenzionate a investire più di tanto su di sé, allegramente inconsapevoli del fatto che la conoscenza rappresenta la migliore difesa contro i cicli economici: i capi, purtroppo, non fanno eccezione.
Ho pensato allora di proporti un breve questionario attraverso il quale potrai valutare in modo autonomo il tuo atteggiamento, e quello della tua organizzazione, di fronte al tema della formazione di natura professionale.
Fai clic qui e scarica il questionario in formato pdf: poi, se vorrai, potremo discuterlo insieme e condividere il pensiero di Abramo Lincoln, il quale soleva affermare:
Se avessi 8 ore per tagliare un albero, ne spenderei 6 per affilare la mia scure.
Buon anno.
PS: I post citati in questo articolo sono contenuti nel mio libro Palmiro e lo (s)management delle risorse umane – Tattiche di sopravvivenza aziendale