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Ecco perché abolire lo straordinario a forfait conviene

8 Luglio 2015 | di Arduino Mancini Retribuzioni

lavoro straordinario
Qualche giorno fa ho pubblicato un post con la vignetta che ripropongo qui, domandandomi quanto fosse conveniente per l’azienda lo straordinario a forfait e quale effetto potesse avere sulla qualità delle prestazioni del dipendente.

Oggi voglio tornare sul tema, cercando di entrare un po’ di più nel merito delle cose.
Prima di proseguire diamo un’occhiata al significato della parola “straordinario”, che il dizionario Treccani definisce come “non ordinario, che esce dall’ordinario, dal solito, dal normale o dal comune”; inoltre, sempre la stessa fonte definisce il lavoro straordinario quello “svolto in prolungamento dell’orario normale e retribuito con una maggiorazione prestabilita rispetto alla retribuzione del lavoro ordinario”.

Ciò detto, che senso ha parlare di uno straordinario a forfait, e cioè di uno straordinario che di straordinario non ha più niente?

Possiamo archiviarlo come una banale contraddizione oppure c’è dell’altro?

Nel caso di profili professionali con responsabilità elevate le prestazioni straordinarie sono ricompensate dal cosiddetto “superminimo”, che si aggiunge a quanto contrattualmente previsto e non menziona esplicitamente lo straordinario forfettizzato.

Come si comportano le persone?

Accanto ai professionisti che fanno responsabilmente il loro lavoro, troviamo persone che dello straordinario a forfait hanno dimenticato l’esistenza, sia come compenso sia come pratica quotidiana, e sistemano la sveglia dello smartphone alle cinque meno due minuti per raggiungere puntualmente l’uscita.

L’azienda può riconoscere un compenso per il lavoro straordinario anche a figure professionali con responsabilità inferiori a quelle appena viste; in questi casi il “superminimo” può essere esplicitamente legato al lavoro straordinario e dichiarato assorbibile in caso di cambiamenti che non ne giustifichino più la necessità.

Anche in questo caso il dipendente tende a dimenticare e situazioni come quella rappresentata nella vignetta possono verificarsi con una certa frequenza.

Allora, a chi conviene lo straordinario a forfait?

A beneficiarne sono sia il dipendente, che si trova a incassare un compenso per un tempo che non sempre mette a disposizione, sia l’azienda; quest’ultima pensa di poter contenere il costo del lavoro ma in realtà evita di intervenire per eliminare quelle disfunzioni organizzative che portano a generare un lavoro “straordinario” che di straordinario non ha più niente.

Già, perché l’impiego dello straordinario forfettizzato non fa che legittimare il fatto che l’impresa si trova a suo agio nel misurare il tempo trascorso dal dipendente sul posto di lavoro piuttosto che la qualità delle sue prestazioni.

Come uscirne?

Un primo passo può essere quello di rinunciare all’impiego dello straordinario a forfait e adottare solo lo straordinario autentico, quello “svolto in prolungamento dell’orario normale e retribuito con una maggiorazione prestabilita rispetto alla retribuzione del lavoro ordinario”, chiedendo ai capi di gestirlo collegandolo rigidamente ad attività urgenti e non rinviabili al giorno successivo.

E forse potremmo anche registrare un miglioramento delle prestazioni dei collaboratori, che sarebbero certo più confortanti di quella rappresentata nella vignetta.

Non credi?

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Commenti
Stefano Marchetto 9 Luglio 2015 0:00

Ciao Arduino,
per quanto riguarda il mio caso io vedo gli straordinari gestiti responsabilmente dal singolo dipendente, in baso al proprio carico di lavoro e dall’urgenza richiesta per la fine di un progetto o di una semplice mail.
Sicuramente non esiste una situazione come quella della vignetta anche perché non sarebbe una cosa corretta.
Il passo di rinunciare allo straordinario a forfait e adottare lo straordinario autentico potrebbe essere un’idea plausibile, ma il problema è che non tutti potrebbero essere d’accordo di lavorare un’ora in più al giorno anche se pagati di più.
Una cosa che secondo me deve esserci per tutti ed indistintamente è il senso di responsabilità personale e non approfittare delle possibilità concesse, ma di ricavarne vantaggio per una migliore gestione del proprio lavoro e per la crescita professionale.

A presto
Stefano

    V V 7 Ottobre 2016 0:00

    Non ho letto tutti i vostri interventi ma mi chiedo una cosa … è regolare che io forfettario faccio almeno 65 ore settimanali e adesso mi hanno aggiunto la domenica che non ho da contratto e che da aprile ad ora non ne ho saltata una??

      AM 10 Ottobre 2016 0:00

      Ciao VV,
      da tuo messaggio capisco che hai un problema ma non hai voglia di occupartene: neanche impiegando 10 minuti per leggere i commenti a un post che ti interessa.
      Prova a leggerli.
      Poi, se vuoi, torna con la tua domanda.
      Se questo blog ti interessa fai clic qui https://www.tibicon.net/tibimail
      Buona giornata,
      Arduino

      Micol 17 Giugno 2021 9:11

      Veramente lo straordinario forfettario viene dato a chi fa talmente tanti straordinari che la ditta si trova in difficoltà a pagare perché sono troppe ore e per nascondere che fa fare troppe ore ai dipendenti trova la scorciatoia del forfait. Vi assicuro che il caso della vignetta nel privato non succede anzi il forfait non copre assolutamente le ore effettive in più fatte. Ve lo dico per esperienza personale.

elena 9 Luglio 2015 0:00

Caro Arduino, io penso di essere un caso da buttare!!!! Per i primi due anni ho ricevuto dal mio titolare il pagamento delle ore straordinarie allo stesso prezzo delle ordinarie (o così o niente), poi il grande salto di qualità: negli ultimi due anni pagamento a forfait di euro 100 mensili, qualsiasi sia il monte ore straordinarie effettuate. Considera che quando sono poche (mensili) sono sempre una decina (che comunque nei 100 euro ci potrebbero anche stare),ma spesso sono 15 o 28 o 39 o anche di piu’. Direi che la responsabilità personale mia abbonda, che c’è tanto senso del dovere, che però ci si sente un attimo presi per i fondelli.

AM 9 Luglio 2015 0:00

@Stefano. Visione positiva e forse più diffusa di quanto non si creda; nella mia esperienza i capi spesso sono carenti nella fase di controllo e nello stimolo al miglioramento delle prestazioni dei collaboratori.
@Elena. Gli imprenditori che lucrano sul lavoro e ne hanno poco rispetto sono sempre in numero superiore a quello di cui avremmo bisogno. Coraggio.
Grazie e apresto leggervi, Arduino

Stefano Marchetto 10 Luglio 2015 0:00

Ciao Arduino ed Elena,
quali strategie allora si potrebbero attuare e che abbiano risultati a breve termine per sconfiggere il più possibile queste “abitudini” che lucrano sul lavoro e sulle spalle di chi lavora e mette molto di suo?

Cesare 11 Luglio 2015 0:00

Concordo: lo strordinario dovrebbe essere, appunto legatoa eventi straordinari: un’assenza, un picco di lavoro, un cambiamento organizzativo o tecnologico… se è sistemico, allora il lavoro è organizzato male, se è pagato correttamente comporta aggravi di costi; e se non è pagato, o è forfettizzato in maniera scorretta, è una forma di sfruttamento.
Farei un’eccezione se queste ore non sono effettivamente “lavorate”: io per vent’anni ho girato l’Europa, talvolta prendendo l’aereo alle cinque del mattino e rientrando alle dieci di sera, tutto compreso nel mio superminimo: ma magari dal cliente stavo solo quattro ore il resto era viaggio o attesa in cui potevo fare anche altre cose, non sarebbe stato giusto pagarmele come ore straordinarie . il forfait (peraltro generoso) era ragionevole.
In ogni caso, l’importante è che le persone vengano giudicate per quello che fanno e non per quante ore stanno in ufficio. Tra l’altro, una persona con otto ore di lavoro alle spalle non rende come una fresca…

AM 13 Luglio 2015 0:00

@Cesare. Che dire? Sottoscrivo.
@Stefano. Domanda da un milione di dollari alla quale, come sai, ho cercato di rispondere con Palmiro http://bit.ly/palmiro.
Abbiamo bisogno di capi che gestiscano i collaboratori, collaboratori che non facciano i furbetti alla prima occasione, una gestione del personale che premi il merito e le persone che investono su di sé. Sono stato sufficientemente sintentico?
A presto leggerti,
Arduino

Stefano Marchetto 14 Luglio 2015 0:00

Ciao Arduino,
si certo grazie.
Io penso che sarà molto, ma molto difficile trovare una linea di equilibrio che crei una mentalità “giusta” da ambedue le parti, sarà perché ne ho viste molte di ambiguità in generale durante i miei anni di lavoro, ma presumo che ci vorrà tanto tanto tempo perché si vedano dei cambiamenti….soprattutto mentre la situazione nel nostro paese è questa.

Stefano

Alfonso 4 Settembre 2015 0:00

Buongiorno,mi sono imbattuto nel tuo blog mentre cercavo informazioni sul forfait straordinario.
Io lavoro presso un noto marchio della GDO a Roma e la mia azienda fa un uso smodato del contatto sopracitato.
Io di media faccio tra le 10 e le 15 ore di straordinario settimanali,da direttore ed ho abbondantemente superato il limite delle 250 ore annuali.

AM 4 Settembre 2015 0:00

Ciao Alfonso,
benvenuto.
Puoi dirci di più circa la gestione del contratto?
Grazie e a presto leggerti.
Arduino

Antonio 25 Gennaio 2016 0:00

Rivolgo a Lei questo quesito. Ho gestito una ditta dove alcuni dipendenti anno superato la soglia delle 250 ore di lavoro straordinario. Devo giustificare in un certo modo nei confronti della committente, il motivo di detto superamento. Non mi è mai capitato di gestire una simile cosa, in quanto anche altre volte si è verificato il superamento del tetto annuale e non era successo niente. Grazie Abnticipatamente, Antonio