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Otto marzo con Frida Kahlo

 

Quest’anno più di ogni altro anno recente, l’8 marzo va festeggiato e difeso.

Soprattutto perché negli ultimi anni abbiamo compiuto una bella corsa all’indietro, confondendo leggerezza e degrado.

Riprendendo il tema di Arduino sul fatto indiscutibile che una donna non è un uomo, vi propongo la biografia di Frida Kahlo.

Quante persone, provate dalla malattia ma appassionate e forti riescono non solo a realizzare le proprie passioni ma addirittura a renderle immortali?

Frida è una figura femminile originale e polivalente nella quale si condensano doti artistiche,  impegno civile, forte sensualità  e capacità di affrontare i dolori della vita con coraggio ed energia.

Senza dimenticare lo stile del suo vestire: una vera trend setter.

Indimenticabile l’interpretazione di Salma Hayek nel film Frida, che è valso l’oscar nel 2003: il film ha vinto altri due oscar, miglior trucco e migliore colonna sonora.

Il fascino dei colori del Messico e la tragedia umana fusi in rappresentazioni pittoriche dirette e fortemente espressive attrassero verso questa donna molti intellettuali  fino a farne un’icona.

Conosciamola insieme.

Nome

Frida Kahlo, ma il vero nome è Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón.

 

Data e luogo di nascita

Cocaian, in Messico, nel 1907. Preferiva dichiararsi nata nel 1910,data della rivoluzione Messicana. Morì a 47 anni, nel 1954.

 

Contesto storico

La vita di Frida Kahlo si svolge durante il XX secolo in Messico.

Contesto familiare: padre tedesco e madre messicana.

La sua vita fu segnata dal dolore della malattia e delle conseguenze di un grave incidente che la costrinse a subire 32 interventi chirurgici.

Sposata con il pittore di murales di fama mondiale Diego Rivera.

Viaggiò negli USA e in Europa, soprattutto Parigi (espose al Louvre), e incontrò intellettuali dell’epoca.

È considerata una delle più grandi pittrici del 900 e i suoi quadri sono esposti in mostre e musei di tutto il mondo. I suoi dipinti meritarono, tra gli altri, il plauso di Mirò.

Impegnata  sia dal punto di vista politico (fu comunista convinta) sia da quello culturale (fu promotrice con il marito di un cenacolo di cui facevano parte Tina Modotti, Eisenstein, Breton, …)

Per tutta la vita scrisse un diario della sua movimentata esistenza.

Visse nella ” Casa Azzurra “, oggi visitata da migliaia di suoi estimatori, e rimasta intatta così come volle Diego Rivera, che la lasciò allo stato messicano: una casa semplice con muri colorati, luce e sole, piena di vita e di forza interiore, come la sua proprietaria.

Nella “Casa Azul” sorge oggi il Museo Frida Kahlo, dove sono esposti anche i busti (alcuni decorati) che la “torturarono” per tutta la vita.

Morì a 47 anni di malattia, dopo l’amputazione di una gamba.

Fu ritratta su un francobollo americano emesso nel 2001 (vedi la figura).

Le ragioni della leadership

 

Si tratta di una donna che, con grande intelligenza e passione, è stata capace di trasformare le tragedie fisiche e le doti intellettuali e pittoriche in mezzi originali di comunicazione del sé e della realtà intorno a lei.

L’identità messicana è la chiave di lettura del suo stile, riduttivamente classificabile come surrealista, e delle sue scelte politiche. Anche l’abbigliamento con foulard colorati, fiori, gioielli vistosi evocano il suo essere messicana con orgoglio.

Il dolore fisico e la passione per la vita rappresentano i temi che segnarono le sue opere, creando intorno a lei un alone di invincibilità.

Molti gli autoritratti: scrisse nel letto di malattia che i genitori dotarono di specchi il letto a baldacchino in cui era costretta, perché potesse vedersi e dipingere:

“dipingo me stessa perché sono sempre sola e sono la persona che conosco meglio”.

I numerosi volti esprimono con energia e vigore la devastazione del corpo che subì a più riprese (“La colonna spezzata”, “Le due Frida”) ma anche la sua femminilità.

La sua realtà non la scoraggiò mai e non le impedì di amare con passione (pensiamo ai quadri “Frida per Trotsky“, ” Diego nel mio pensiero”). Le passioni  politica e artistica si trasformarono anche in relazioni sentimentali (fu amante di Troskji, Breton e di Tina Modotti).

L’amore contrastato con il marito Diego Rivera, suo scopritore e mentore (due matrimoni e numerose relazioni extraconiugali da parte di entrambi), è emblema della passione che metteva nella vita.

Il grande rimpianto per non aver potuto aver figli trovò espressione in numerose opere molto dirette e diverse dall’arte sua contemporanea (estremamente espressivo e drammatico il quadro “Henry Ford Hospital“, 1932)

Fiori, ritratti di amici, ambienti, nature morte; nelle sue opere esprimono il Messico ma anche uno stile surrealista intriso di tradizione precolombiana (ad esempio “L’abbraccio d’amore dell’Universo”). Le rappresentazioni oniriche, in particolare, ricordano la tradizione sudamericana di  “Cent’anni solitudine” e degli scritti di Isabel Allende.

“Non dipingo sogni… dipingo la mia realtà”

Il messaggio sul letto di morte si dice sia stato: Attendo con gioia la mia dipartita. E spero di non tornare mai più.

Consigli e fonti bibliografiche

Il letto di Frida, G.O’Keeffe (La Tartaruga)

La caverna di B.Kingsolver (Mondadori)

Mosche d’inverno di E.Baroncelli (Sellerio)

Frida – 2010 – Herrera Hayden – Baldini Castoldi Dalai editore

Viva la vida! – 2010 – Cacucci Pino – Feltrinelli editore

Film

Documentari

Sito ufficiale

www.fkahlo.com

 

 

A presto, Rosvita

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Commenti
anonimo 9 Marzo 2011 0:00

frida kahlo è una figura controversa ma è una donna che in ogni caso ha mostrato un gran coraggio…anche nell’affermare di non poterne più! auguri alle donne e coraggio!

anonima 9 Marzo 2011 0:00

il sito di frida kahlo è un capolavoro: testi, colori e musica. ve lo consiglio!

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