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E con la mente sgombra da alibi...

Undici cose da fare per trovare una nuova occupazione.

15 Settembre 2014 | di Arduino Mancini Anti-curriculum, Colloquio di selezione, Lavoro

Tante, troppe le persone senza lavoro.

E anche se la condizione di disoccupato evoca la figura dell’operai o dell’impiegato, oggi a soffrire molto è anche il manager.

Già, perché non siamo molti a sapere che dal 2010 al 2013 quadri e dirigenti in Italia sono diventati meno della metà, con una perdita di circa 900.000 posti di lavoro: persone che molto spesso hanno superato i 45 e che, posso affermare per esperienza diretta, faranno fatica a ricollocarsi.

Insomma, una notizia che rappresenta la mancata apertura di TG; nulla a che vedere con le circa 2000 persone che perderanno il lavoro nella nuova Alitalia, che pure hanno grande attenzione da parte dei media.

Cosa suggerire a quanti sono alla ricerca di un nuovo lavoro?

Il compito non è per niente semplice, ma provo a cimentarmi lo stesso:

  1. Non pensare di poter contare su tutte le persone che ti hanno in passato mostrato stima e “amicizia”: l’effetto “alone”, quello su cui puoi contare quando lavori in azienda per intenderci, svanisce in fretta e al massimo ti lascia accanto due o tre persone;
  2. Non nascondere la tua nuova condizione, non servirebbe. Evita quindi di lasciare il nome della tua vecchia azienda per mesi e mesi nel tuo profilo su LinkedIn: eviterai così di doverti giustificare al primo colloquio utile (e di bruciarlo…);
  3. Conta su te stesso. Se poi troverai qualcuno pronto a darti una mano tanto meglio;
  4. Se proprio vuoi mostrare che sei occupato a chi può essere interessato a te, preoccupati che il lavoro che vuoi comunicare abbia un minimo di contenuto. Inventarsi una nuova professione, per di più temporanea, che fatica a stare in piedi può solo peggiorare la situazione;
  5. Prepara l’anti-curriculum: ti aiuterà ad affrontare i colloqui che riuscirai a conquistare con maggiore consapevolezza e magari a farti scoprire competenze che potresti sfruttare in una nuova attività;
  6. Fai conoscere la tua nuova condizione ai cacciatori di teste che conosci. Non sono molti? Sempre meglio di niente. E, se puoi, incontrali personalmente; perché la rete è importante, ma non sostituirà mai la presenza fisica;
  7. Consulta le possibili fonti per informarti circa le opportunità di lavoro. Soprattutto, non fossilizzarti nella ricerca di “quella” posizione;
  8. Disattiva le comunicazioni alla rete delle variazioni che stai apportando al tuo profilo su LinkedIn, perché è bene mostrarsi attivi ma non lo è altrettanto mostrare ansia.
  9. Informa amici e quanti pensi possano aiutarti del fatto che sei in cerca di occupazione. Non molti vorranno o potranno darti una mano, ma tentare nuoce meno di quanto si possa pensare;
  10. Approfitta del tempo che hai per fare formazione. Anche se puoi non esserne convinto, sappi che la preparazione fa la differenza;
  11. Infine, evita di farti affossare dalla preoccupazione. Esci, incontra persone, cerca opportunità nuove; perché se è vero che chi è senza lavoro rischia di essere maleodorante , è altrettando vero che difficilmente potrai farcela rimanendo rintanato in casa.

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Commenti
Enrico 16 Settembre 2014 0:00

12) Cerca di non abbatterti, perchè la depressione è in agguato (non vergognarti di prendere farmaci: servono)

Gianluca 16 Settembre 2014 0:00

13) prendi in considerazione l’idea di trasferirti in un’altra città
14) se sei senza lavoro, sulle prime accetta anche posizioni peggiorate
15) tieni un diario quotudiano aggiornato di tutti i cv che mandi, delle persone con cui entri in contatto e dei feedback Back che ricevi
16) pensa che può essere un’opportunità per far diventare un lavoro la tua grande passione di una vita
17)

Gianluca 16 Settembre 2014 0:00

Al punto 14 volevo dire peggiorative (colpa del correttore automatico 🙂

Maria 17 Settembre 2014 0:00

Buongiorno, ho scelto, in un momento di congiuntura sfavorevole, di investire in formazione e ho intrapreso un percorso universitario triennale che mi permette di certificare le conoscenze sparse acquisite in vent’anni di lavoro in ambito amministrativo. Ho valutato la situazione personale (ho due figli piccoli ma posso fare affidamento a strutture scolastiche fino a pomeriggio inoltrato e mio marito ha un reddito soddisfacente per la famiglia) e mi sono accordata con la mia azienda (che è in crisi anche finanziaria, pertanto risolvere il rapporto di lavoro con il pagamento del TFR sarebbe stato oneroso) per usufruire dell’aspettativa. Gli studi stanno andando molto bene e penso che trovare soluzioni fuori dagli schemi possa dare molta motivazione e aprire altri scenari interessanti.

AM 17 Settembre 2014 0:00

Interessante il contributo di Maria, che mostra anche come si possa anticipare una possibile situazione sfavorevole “rilanciando”, cioé accrescendo la propria preparazione.
Potrebbe sorgere una domanda: comunicare questa situazione nel proprio profilo su LinkdIn?
Lo farei senz’altro, perché la scelta rende Maria certo più interessante di altri profili paragonabili.
Auguri!

Cesare 17 Settembre 2014 0:00

Utrile il post di Arduino e intelligenti i commenti – io sono in questa condizione da inizio anno e mi accorgo di aver già messo istintivamente in pratica alcuni suggerimenti, ma altri sono invece spunti nuovi e interessanti.
Personalmente, per non restare con le mani in mano e rischiare di deprimermi ho deciso di studiare per una nuobva laurea in un settrore che mi interessa, anche se almeno sull’immediato non mi aiuta a trovare lavoro: dopo anni (soprattutto gli ultimi) di stress da lavoro è stata una vacanza intellettuale che mi ha dato molta soddisfazione.
Quello che vedo come punto critico è il “non fossilizzarti nella ricerca di ‘quella’ posizione” – io non cerco un ruolo in particolare, ho diverse competenze e soft skills che potrei mettere a frutto e per qualcosa di stimolante potrei anche ragionare sulla retribuzione e l’inquadramento, ma i database di molte società di ricerca e lo stesso Linkedin chiedono di indicare un ruolo e settore di interesse, e ho l’impressione che i recruiter si focalizzino sulla ricerca dello “scoiattolo viola”, il candidato ideale e non quello con competenze trasversali… come sfruttare la propria (presunta?) versatilità?

Andrea 20 Settembre 2014 0:00

Io (ancora) il lavoro ce l’ho, ma cerco di giocare di anticipo, non si sa mai: qualche anno fa ho preso una seconda laurea magistrale (in filosofia) da affiancare a quella tecnica presa in gioventù, e il prossimo mese mi accingerò a imparare una quarta lingua straniera.

Sirim 18 Novembre 2014 0:00

Non capirò mai perché le storie a lieto fine capitano sempre agli altri,ma a voi non vi arrivano le bollette da pagare,l’assicurazione della macchina,per andare in cerca di un qualsiasi tipo di lavoro,non la pagate?non vorrei mai che anche qui si facessero dolo chiacchiere e basta.

AM 18 Novembre 2014 0:00

Ciao Sirim,
non sono sicuro di aver capito il tuo commento.
Ce lo spieghi meglio?
Grazie e a presto leggerti,
Arduino

Sirim 18 Novembre 2014 0:00

Mi rispiego,dai post letti trovo tutte storie a ritroso finite bene(fortunati?)(botta di culo?)ma su questo blog,si raccontano solo esperienze positive?se così no e’,gli altri come me che hanno provato veramente di tutto,senza arrendersi mai,ma con risultati da far ridere i polli,dove sono? Mi chiedevo se sono l ‘unica cinquantenne sfigata o se altri come me non c’è l’hanno fatta.buon pomeriggio

Sirim 18 Novembre 2014 0:00

Un’altra cosa,per fare formazione ci vogliono soldi e un disoccupato i soldi dove li trova?

AM 18 Novembre 2014 0:00

Ho qualche dubbio che tu abbia letto qui solo esperienze positive.
In particolare, in questo articolo si cerca di aiutare le persone a trovare un nuovo lavoro: il finale felice non c’è.
Tu dove lo vedi?
Puoi farmi altri esempi di articoli di questo blog con il finale tutto rose e fiori?
Sono moltissimi quelli che hanno provato a cercare un lavoro con scarsi risultati, anche fra quelli che leggono questo blog: ma non smettono di provare cose diverse. Non smettono di provarci.
Perché la soluzione è cercare strade diverse e prepararsi (che può costare molto meno di quanto non si pensi).
Comunque, andare su un blog per cercare quelli in difficoltà non aiuta a uscirne.
Non credi? Coraggio.
Buona serata,
Arduino

Cesare 20 Novembre 2014 0:00

Tranquilla, non sei l’unica cinquantenne che non trova lavoro – il mio post non cvoleva dire che avessi trovato, anzi! Il lieto fine, se c’è, e ancora lontano… Mi rompe un po’ che non mi rispondano neanche quando mando un curriculum, ma non mi sento “sfigato” per questo, anche perché snegli ultimi anni, quando ho capito che aria tirava nella mi azienda, avevo cominciato a ridurre le spese per mettere un po’ di soldi da parte da aggiungere alla liquidazione; anche se dopo quasi un anno effettivamente un po’ sto cominciando a preoccuparmi: Sto cercando di capire come riconvertirmi, di cose ne so fare parecchie, qulacuna molto bene, ma quali di queste può avere valore per altri?

    Sirim 20 Novembre 2014 0:00

    Cosa posso dirti,dall’alto della mia situazione,sembra che nulla abbia più valore.Anche i mie cv sembra che siano risucchiati in un buco nero,ma un idea me la sono fatta.Ho avuto modo di vedere selezionatori più giovani di mio figlio (22 anni)pagati come schiavi,che importanza può avere il valore (inteso come tale) umano per loro? Io sono un ex P IVA ,pagato sempre (dico sempre!)quanto mi era stato chiesto ora,alla luce dei fatti sono senza ammortizzatori sociali con nessuna prospettiva davanti.mha!

Luigi 15 Dicembre 2014 0:00

leggere questi vostri post mi fa sentire molto meglio, la vita è dura e piena di fastidi 🙂

AM 16 Dicembre 2014 0:00

Bene Luigi, ne sono contento.
A presto leggerti,
Arduino

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