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Vero o falso?

Con la cultura non si mangia...

28 Agosto 2017 | di Arduino Mancini Capitale intellettuale, Proprietà Intellettuale

Nel 2010 l’allora ministro dell’economia Giulio Tremonti, al termine di un consiglio dei ministri nel quale aveva ripetuto al collega Sandro Bondi (al tempo titolare del dicastero della Cultura) il suo diniego ad investimenti diretti allo sfruttamento economico del patrimonio artistico e culturale italiano, ebbe a dichiarare ai colleghi:

Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia” (Repubblica, 14 ottobre 2010).

In seguito l’illustre economista ebbe a smentire queste parole, che affermò non aver mai pronunziato.

Vero o falso?

Poco importa, perché la pochezza degli investimenti hanno parlato per lui: se anche non avesse proferito le stolide parole, esse probabilmente albergavano nella sua mente.

Che cosa è successo da quando Tremonti ha lasciato il Governo?

Negli ultimi 4 anni, in cui l’esecutivo ha cominciato a investire nel patrimonio artistico e culturale del nostro paese con una certa continuità, i visitatori dei musei sono cresciuti in modo significativo, con impatti positivi sull’occupazione e sull’economia.

Che cosa possiamo augurarci per il futuro?

Che persone convinte che cultura e conoscenza non rappresentino una leva importante, se non la principale, per la crescita economica del paese si astengano dal ricoprire posizioni di governo.

Magari dedicandosi a mestieri nei quali cultura e conoscenza sono poco richieste.

Quale occupazione suggeriresti per costoro?

 

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Commenti
Cesare 30 Agosto 2017 0:00

…zappare la terra?

    AM 1 Settembre 2017 0:00

    Mestiere che certo contribuirebbe a riavvicinarli alla sostanza delle cose.
    Ci sarebbe probabilmente da temere per il raccolto, ma non si può avere tutto.
    Sei d’accordo con me Cesare?
    Grazie per il commento e a presto leggerti.
    Arduino

      Marco Lonati 2 Maggio 2018 0:00

      maestro…. anche il commento sullo zappare la terra si poteva evitare, perchè pieno di luoghi comuni.
      potrei accettarlo solo come operazione fine a se stessa, come l’atto di scavare buche per poi riempirle, solo per tenere impegnato l’individuo incaricato dell’operazione.
      se invece l’atto è diretto alla produzione di beni diretti all’alimentazione umana ed animale, invece, potremmo discutere sulle competenze necessarie.
      infine, scusami maestro, ma chi l’ha detto che lo zappaterra non sia invece più interessato alla cultura di un ministo all’economia?

Paola 12 Settembre 2017 0:00

Suggerisco due figure piuttosto maltrattate negli ultimi tempi: il bibliotecario e l’archivista. Ma se da una parte bisogna studiare perché esistono regole di catalogazione dei volumi e di inventariazione di fondi archivistici da sapere, dall’altra biblioteche e archivi, che sono per la maggior parte uffici comunali, non hanno fondi per assumere personale.

    AM 12 Settembre 2017 0:00

    Il dottor Tremonti bibliotecario?
    Come se la caverebbe, secondo te?
    Grazie per il commento Paola, e a presto leggerti.
    Arduino

Stefano Ciotti 12 Settembre 2017 0:00

Caro Arduino, proprio ieri leggevo le statistiche relative alle quote investite in cultura e formazione rispetto al PIL e, sorpresa ?!? L’Italia, in Europa è assoluamente negli ultimi posti.
E’ tutta questione di … cultura !
Se è vero che la potenza senza controllo è nulla, siamo alla frutta qui, ormai.
Ad majora.

    AM 12 Settembre 2017 0:00

    Ciao Stefano,
    trovo semplicemente ridicole tutte quelle soluzioni inventate da economisti e tecnici di varia estrazione che pensano di rilanciare il Paese con la riduzione del cuneo fiscale e forme di incentivazione di diversa natura.
    Dimenticano, tutti, che quando non investi sulla conoscenza stai investendo sull’ignoranza (segue vignetta :-)).
    Grazie e a presto leggerti.
    Arduino

Tiziana 20 Settembre 2017 0:00

di tanto in tanto mi permetto di intervenire quando la discussione mi tocca in modo particolare nell’anima…..caro Arduino ma lo sanno tutti che i nostri governanti di qualunque fede politica hanno sempre fatto leva sull’ignoranza del popolo per arricchirsi sottraendo al nostro paese tutto quello che potevano compresa la dignità umana.
La conoscenza è il sapere, apre la mente e porta al ragionamento, alla comprensione, alla coscienza.
Naturalmente tutto questo non fà comodo ad un governo che vuole indurre la gente a fare ciò che i governanti vogliono, facendogli credere di fare ciò che essa vuole!!!
Che tristezza dover vivere in un paese così!!!…e pensare che l’Italia ha tutte le caratteristiche per potervi condurre una vita più che soddisfacente sotto ogni punto di vista.

AM 22 Settembre 2017 0:00

Cara Tiziana,
sconforto più che comprensibile e condivisibile.
Di certi politici non ci libereremo fino a quando, nelle elezioni, continueremo a preferire quelli che possono “fare qualcosa per noi” a persone preparate e intellettualmente oneste.
Grazie del commento e a presto leggerti.
Arduino

AM 3 Maggio 2018 0:00

Ciao Marco,
condivido ogni parola del tuo commento, avendo in più di un’occasione toccato con mano la complessità che si trova a gestire chi ha a che fare con mestieri “terreni”.
Credo anche che possiamo ridimensionare i pregiudizi dando loro l’importanza che meritano: cioé nessuna.
Conosco Cesare da tempo, che posso assicurarti essere persona estremamente rispettosa: di mestieri e persone.
Sono quindi portato a credere che intendesse proprio l’attività di scavare e riempire buche, senza alcuna finalizzazione: l’unica che costoro potrebbero probabilmente gestire con qualche successo.
Un caro saluto e a presto leggerti.
Arduino

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