Recentemente un paio di persone mi hanno interrogato circa il modo migliore per chiedere un aumento di stipendio.
In entrambe ho letto il desiderio, non esplicitamente formulato, di conoscere la formula magica: quella che ti permette di sederti davanti al capo, o al collega delle Risorse Umane, avanzare le tue richieste e vederle approvate.
La mia risposta?
Ho spiegato che, prima di chiedere un aumento, è opportuno prepararsi facendosi qualche domanda:
Ecco, se le tue risposte alle sei domande ti convincono allora puoi cominciare a definire una strategia per affrontare il tema con il tuo capo: in caso contrario ti suggerisco di lavorare per creare le condizioni affinché ciò accada.
Come hai detto?
Vuoi sapere perché alla domanda numero 1) ho aggiunto la 2) e la 3)?
Beh, valutare la qualità del tuo lavoro dal punto di vista di un collega o addirittura della persona alla quale riporti ti aiuterà a non sopravvalutare le tue prestazioni professionali.
Non credi?
Se vuoi approfondire il tema leggi il mio libro Palmiro e lo (s)management delle Risorse Umane – Tattiche di sopravvivenza aziendale.
Nei miei dieci anni di carriera ho visto concedere l’aumento su richiesta del dipendente una sola volta, e probabilmente perché quell’azienda aveva ancora quella che chiamerei una dirigenza illuminata.
In tutte le altre la gente meritevole ha ottenuto l’aumento richiesto solo minacciando le dimissioni.
Vuoi proprio sapere la mia opinione, tutte le aziende che ho visto nella mia breve esperienza, tutta trascorsa in italia, sono infestate da parassiti che amano le lusinghe, quindi se vuoi qualcosa devi scendere a patti con la tua coscienza
e ho detto scendere a patti con la tua coscienza, non saper negoziore, quello é un’altra cosa.
… ma magari questa é solo la mia esperienza
Ciao Andrea, commento interessante.
Puoi spiegarci cosa significa “scendere a patti con la tua coscienza”?
Ci fai un esempio o racconti un episodio?
A presto leggerti,
Arduino