Abbassiamo le penne
Confessiamolo, amiamo a prenderci troppo sul serio: e il sottoscritto non fa eccezione. Quando sento il campanello d’allarme allora vado a leggermi un pensiero della ballerina classica inglese Margot Fonteyn (1919-1991).
Confessiamolo, amiamo a prenderci troppo sul serio: e il sottoscritto non fa eccezione. Quando sento il campanello d’allarme allora vado a leggermi un pensiero della ballerina classica inglese Margot Fonteyn (1919-1991).
Già, i lavori di casa, che spettano “per natura” alle donne. Ecco come l’umorista americana Erma Bombeck (1927-1996) ha affrontato la spinosa questione.
I media sono perennemente combattuti fra un’informazione di qualità e un’offerta di contenuti in linea con i gusti del pubblico. Ben descrive questo fenomeno Eleanor Roosvelt (1884-1962).
Sentite come la comica americana Phyllis Diller ha scoperto la pigrizia del marito.
La vignetta è ispirata da un pensiero di Ellen Goodman, giornalista e premio Pulitzer; ma anche ricercatrice sociale e autrice di libri che hanno per tema i cambiamenti sociali, con particolare attenzione per i movimenti femminili. Ho adattato il suo pensiero ad una ipotetica intervista di selezione. Cosa pensi di questa visione del lavoro?
Da oggi vorrei cominciare un percorso per aiutare i lettori, e me stesso, nella comprensione del significato del pensiero critico e nel suo sviluppo. Nel glossario di tibicon ho definito il pensiero critico come quel “complesso di conoscenze e competenze che sostiene il processo di valutazione del significato autentico delle argomentazioni ascoltate, finalizzato a stabilire […]
Dopo tempo immemorabile mi è capitato per le mani, stamattina, la Legge di Murphy, un libretto per il quale nutro odio e amore. Aperto a caso, leggo: una pipa dà al saggio tempo per riflettere, all’idiota qualcosa da mettere in bocca. A me, da decenni fumatore di pipa, è sorto atroce il dubbio:
Domanda intrigante, che merita adeguata risposta.
Il mio destino è di trovare (troppo) spesso qualcuno che sintetizzi ciò che voglio esprimere meglio di me. Oggi ho trovato Confucio, il quale ci spiega che la pazienza e una visione delle cose non focalizzata sui risultati che puoi conseguire nel breve possono risultare vincenti. Ma sentiamo direttamente le sue parole.
Secondo N.N.Taleb “ti rendi conto di avere influenza quando la gente comincia a notare la tua assenza più della presenza di altri.” Merita almeno una riflessione, no?